La Coscienza: la società non è un prodotto dello Stato (da Vaclav Belohradsky)
La coscienza: la società non è un prodotto dello Stato,
da Vaclav Belohradsky (dal Volantone di Pasqua 1987 di Comunione e Liberazione)
Tradizione europea significa non poter vivere al di là della coscienza, riducendola ad un apparato anonimo come la legge o lo Stato.
Questa fermezza della coscienza è un’eredità della tradizione greca, cristiana e borghese.
L’irriducibilità della coscienza alle istituzioni è minacciata nell’epoca dei mezzi di comunicazione di massa, degli Stati totalitari e della generale computerizzazione della società. Infatti, è molto facile per noi riuscire a immaginare istituzioni organizzate così perfettamente da imporre come legittima ogni loro azione. Basta disporre di una efficiente organizzazione per legittimare qualunque cosa.
Così potremmo sintetizzare l’essenza di ciò che ci minaccia: gli Stati si programmano i cittadini, le industrie i consumatori, le case editrici i lettori.
Tutta la società un po’ alla volta diviene qualcosa che lo Stato si produce.
da Vaclav Belohradsky (dal Volantone di Pasqua 1987 di Comunione e Liberazione)
Tradizione europea significa non poter vivere al di là della coscienza, riducendola ad un apparato anonimo come la legge o lo Stato.
Questa fermezza della coscienza è un’eredità della tradizione greca, cristiana e borghese.
L’irriducibilità della coscienza alle istituzioni è minacciata nell’epoca dei mezzi di comunicazione di massa, degli Stati totalitari e della generale computerizzazione della società. Infatti, è molto facile per noi riuscire a immaginare istituzioni organizzate così perfettamente da imporre come legittima ogni loro azione. Basta disporre di una efficiente organizzazione per legittimare qualunque cosa.
Così potremmo sintetizzare l’essenza di ciò che ci minaccia: gli Stati si programmano i cittadini, le industrie i consumatori, le case editrici i lettori.
Tutta la società un po’ alla volta diviene qualcosa che lo Stato si produce.