Pentecoste: parlare in lingue significa la chiesa cattolica (da un anonimo autore africano del sec. VI)

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 30 /05 /2009 - 23:29 pm | Permalink | Homepage
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dai "Discorsi" di un anonimo autore africano del sec. VI, Disc. 8, 1-3; PL 65, 743-744

Ora [a Pentecoste] la Chiesa, radunata per opera dello Spirito Santo, esprime la sua unità in tutte le lingue. Perciò se qualcuno dirà a uno di noi: Hai ricevuto lo Spirito Santo, per quale motivo non parli in tutte le lingue? Devi rispondere: Certo che parlo in tutte le lingue, infatti sono inserito in quel corpo di Cristo cioè nella Chiesa, che parla tutte le lingue. Che cosa altro in realtà volle significare Dio per mezzo della presenza dello Spirito Santo, se non che la sua Chiesa avrebbe parlato in tutte le lingue? Si compì in questo modo ciò che il Signore aveva promesso: Nessuno mette vino nuovo in otri vecchi, ma si mette vino nuovo in otri nuovi e così ambedue si conservano (cfr. Lc 5, 37-38). Perciò quando si udì parlare in tutte le lingue, alcuni a ragione andavano dicendo: "Costoro si sono ubriacati di mosto" (At 2, 13). Infatti erano diventati otri nuovi rinnovati dalla grazia della santità, in modo che ripieni di vino nuovo, cioè dello Spirito Santo, parlando tutte le lingue, erano ferventi, e rappresentavano con quel miracolo evidentissimo che la Chiesa sarebbe diventata cattolica per mezzo delle lingue di tutti i popoli. Celebrate quindi questo giorno, come membra dell'unico corpo di Cristo. Infatti non lo celebrerete inutilmente se voi sarete quello che celebrate. Se cioè sarete incorporati a quella Chiesa, che il Signore colma di Spirito Santo, estende con la sua forza in tutto il mondo, riconosce come sua, venendo da essa riconosciuto. Lo Sposo non ha abbandonato la sua Sposa, perciò nessuno gliene può dare un'altra diversa.