Oratorio, formazione culturale e orientamento interiore (da Benedetto XVI)
(dalle risposte del papa Benedetto XVI ai sacerdoti nell’incontro con i parroci ed il clero della diocesi di Roma, giovedì 26 febbraio 2009, nell’Aula delle Benedizioni)
Certamente un oratorio nel quale si fanno solo dei giochi e si prendono delle bevande sarebbe assolutamente superfluo. Il senso di un oratorio deve realmente essere una formazione culturale, umana e cristiana di una personalità, che deve diventare una personalità matura. Su questo siamo assolutamente d'accordo e, mi sembra, proprio oggi c'è una povertà culturale dove si sanno tante cose, ma senza un cuore, senza un collegamento interiore perché manca una visione comune del mondo. E, perciò, una soluzione culturale ispirata dalla fede della Chiesa, dalla conoscenza di Dio che ci ha donato, è assolutamente necessaria. Direi proprio questa è la funzione di un oratorio: che uno non solo trovi possibilità per il tempo libero ma soprattutto trovi formazione umana integrale che rende completa la personalità.
E, quindi, naturalmente il sacerdote come educatore deve essere egli stesso formato bene e essere collocato nella cultura di oggi, ricco di cultura, per aiutare anche i giovani a entrare in una cultura ispirata dalla fede. Aggiungerei, naturalmente, che alla fine il punto di orientamento di ogni cultura è Dio, il Dio presente in Cristo. Vediamo come oggi ci sono persone con tante conoscenze, ma senza orientamento interiore. Così la scienza può essere anche pericolosa per l'uomo, perché senza orientamenti etici più profondi, lascia l'uomo all'arbitrio e, quindi, senza gli orientamenti necessari per divenire realmente un uomo.
In questo senso, il cuore di ogni formazione culturale, così necessaria, deve essere senza dubbio la fede: conoscere il volto di Dio che si è mostrato in Cristo e così avere il punto di orientamento per tutta l'altra cultura, che altrimenti diventa disorientata e disorientante. Una cultura senza conoscenza personale di Dio e senza conoscenza del volto di Dio in Cristo, è una cultura che potrebbe essere anche distruttiva, perché non conosce gli orientamenti etici necessari. In questo senso, mi sembra, abbiamo noi realmente una missione di formazione culturale e umana profonda, che si apre a tutte le ricchezze della cultura del nostro tempo, ma dà anche il criterio, il discernimento per provare quanto è cultura vera e quanto potrebbe divenire anti-cultura.
Certamente un oratorio nel quale si fanno solo dei giochi e si prendono delle bevande sarebbe assolutamente superfluo. Il senso di un oratorio deve realmente essere una formazione culturale, umana e cristiana di una personalità, che deve diventare una personalità matura. Su questo siamo assolutamente d'accordo e, mi sembra, proprio oggi c'è una povertà culturale dove si sanno tante cose, ma senza un cuore, senza un collegamento interiore perché manca una visione comune del mondo. E, perciò, una soluzione culturale ispirata dalla fede della Chiesa, dalla conoscenza di Dio che ci ha donato, è assolutamente necessaria. Direi proprio questa è la funzione di un oratorio: che uno non solo trovi possibilità per il tempo libero ma soprattutto trovi formazione umana integrale che rende completa la personalità.
E, quindi, naturalmente il sacerdote come educatore deve essere egli stesso formato bene e essere collocato nella cultura di oggi, ricco di cultura, per aiutare anche i giovani a entrare in una cultura ispirata dalla fede. Aggiungerei, naturalmente, che alla fine il punto di orientamento di ogni cultura è Dio, il Dio presente in Cristo. Vediamo come oggi ci sono persone con tante conoscenze, ma senza orientamento interiore. Così la scienza può essere anche pericolosa per l'uomo, perché senza orientamenti etici più profondi, lascia l'uomo all'arbitrio e, quindi, senza gli orientamenti necessari per divenire realmente un uomo.
In questo senso, il cuore di ogni formazione culturale, così necessaria, deve essere senza dubbio la fede: conoscere il volto di Dio che si è mostrato in Cristo e così avere il punto di orientamento per tutta l'altra cultura, che altrimenti diventa disorientata e disorientante. Una cultura senza conoscenza personale di Dio e senza conoscenza del volto di Dio in Cristo, è una cultura che potrebbe essere anche distruttiva, perché non conosce gli orientamenti etici necessari. In questo senso, mi sembra, abbiamo noi realmente una missione di formazione culturale e umana profonda, che si apre a tutte le ricchezze della cultura del nostro tempo, ma dà anche il criterio, il discernimento per provare quanto è cultura vera e quanto potrebbe divenire anti-cultura.