Roma non sarebbe ciò che è senza Betlemme, Nazareth o Gerusalemme, senza la storia del Signore Gesù (da Paolo Garuti)
[b][i](da Paolo Garuti, Introduzione a Natalis in Urbe, edizione 2008/2009 dei Quaranta Concerti nel Giorno del Signore, Roma, 2008, p. 7)[/i][/b]
Roma, soprattutto Roma, deve il suo oggi a ciò che avvenne nell’ombra della casa di Nazareth, o ai bordi delle pietrose, avare radure attorno a Betlemme. Comunque la si viva è storia, non teologia: è un dato scritto nell’incessante riprodursi di forme, immagini, suoni che assemblano l’antico e lo riflettono, non museale e schiacciato dal solo ricordo, negli occhi delle persone che attraversano le vie della città per ammirarla, per dire una preghiera, o per vivere e basta.
Roma, soprattutto Roma, deve il suo oggi a ciò che avvenne nell’ombra della casa di Nazareth, o ai bordi delle pietrose, avare radure attorno a Betlemme. Comunque la si viva è storia, non teologia: è un dato scritto nell’incessante riprodursi di forme, immagini, suoni che assemblano l’antico e lo riflettono, non museale e schiacciato dal solo ricordo, negli occhi delle persone che attraversano le vie della città per ammirarla, per dire una preghiera, o per vivere e basta.