Cominciamento: il Logos generatore (da Alessandro Zaccuri)

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 03 /01 /2009 - 21:48 pm | Permalink | Homepage
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Da Alessandro Zaccuri, In terra sconsacrata, Bompiani, Milano, 2008, pp. 11-12

Colpisce, già nell’originale greco, la ripetizione quasi ossessiva del termine Lógos, che per convenzione traduciamo come “Verbo”, nel tentativo di evocare l’elemento dinamico della Parola originaria. Il Verbo è, appunto, la Parola che agisce, nella quale è già riconoscibile il processo che porterà all’Incarnazione: “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1,14).

Per il momento, però, soffermiamoci sul versetto inaugurale. Dove ci troviamo? Non quando, perché questo il testo lo dice subito, o almeno così sembra. En arkê, annuncia il greco di Giovanni, e noi pensiamo che stia parlando del tempo. In realtà, il termine scelto è caratterizzato, a sua volta, da un tratto dinamico: l’arkê è l’inizio che si colloca nel tempo e, collocandosi nel tempo, attraversa lo spazio. Un’origine cronologica che è anche principio generatore. La parola italiana che meglio potrebbe rendere questa complessità è l’altrimenti desueto “cominciamento”, che lascia intuire l’atto dell’incamminarsi, dell’intraprendere, del fare e del divenire. E infatti più avanti, quando ci viene detto che il Logos “si fece carne”, il predicato eghéneto, “divenne”, sancisce con grammaticale esattezza la transizione dall’essere al divenire, alludendo a un divenire già compreso nell’essere originario.