Battesimo dei bambini e fede degli adulti (da J. Ratzinger)
(dall’omelia dell’allora cardinal J. Ratzinger a nome del Santo Padre Giovanni Paolo II nella Veglia Pasquale nella Notte santa, nella Basilica Vaticana, il Sabato Santo 26 marzo 2005)
Cari fedeli, la maggior parte di noi ha ricevuto il battesimo da bambino, a differenza di questi cinque catecumeni, che ora si apprestano a riceverlo in età adulta. Essi sono qui pronti per proclamare ad alta voce la loro fede. Per la maggioranza di noi invece, sono stati i nostri genitori che hanno anticipato la nostra fede. Ci hanno donato la vita biologica senza poterci chiedere, se volevamo vivere o no, convinti giustamente, che è bene vivere, che la vita è un dono.
Ma erano ugualmente convinti che la vita biologica è un dono fragile, anzi, in un mondo segnato da tanti mali, un dono ambiguo e divenga un vero dono solo se si può, nello stesso momento, donare la medicina contro la morte, la comunione con la vita invincibile, con Cristo. Insieme col dono fragile della vita biologica ci hanno dato la garanzia della vera vita, nel battesimo.
Sta adesso a noi appropriarci di questo dono, entrare sempre più radicalmente nella verità del nostro battesimo. La notte pasquale ci invita ogni anno, ad immergerci di nuovo nelle acque del battesimo, a passare dalla morte alla vita, a divenire veri cristiani.
Cari fedeli, la maggior parte di noi ha ricevuto il battesimo da bambino, a differenza di questi cinque catecumeni, che ora si apprestano a riceverlo in età adulta. Essi sono qui pronti per proclamare ad alta voce la loro fede. Per la maggioranza di noi invece, sono stati i nostri genitori che hanno anticipato la nostra fede. Ci hanno donato la vita biologica senza poterci chiedere, se volevamo vivere o no, convinti giustamente, che è bene vivere, che la vita è un dono.
Ma erano ugualmente convinti che la vita biologica è un dono fragile, anzi, in un mondo segnato da tanti mali, un dono ambiguo e divenga un vero dono solo se si può, nello stesso momento, donare la medicina contro la morte, la comunione con la vita invincibile, con Cristo. Insieme col dono fragile della vita biologica ci hanno dato la garanzia della vera vita, nel battesimo.
Sta adesso a noi appropriarci di questo dono, entrare sempre più radicalmente nella verità del nostro battesimo. La notte pasquale ci invita ogni anno, ad immergerci di nuovo nelle acque del battesimo, a passare dalla morte alla vita, a divenire veri cristiani.