Religiosità come dimensione integrante anzi eletta della personalità umana (da Giuseppe Ruta su Romano Guardini)
Da G.Ruta, Romano Guardini e l’essenza del cristianesimo, ITST, Messina, 2005, p.51.
Superando e controbattendo le posizioni pregiudiziali dei “maestri del sospetto”, Guardini asserisce con convinzione che la religiosità fa parte integrante della personalità umana e ne costituisce la dimensione più eletta. Non ne fa, però, una questione di principio, ma ne sviluppa le dinamiche introspettive e relazionali, cogliendone simultaneamente la concretezza dell’essere umano e l’origine creativa di Dio, senza separazioni o contrapposizioni: «Ciò che deriva da Dio ha di solito la forma di ciò che incomincia, non già di un effetto bell’e compiuto. Dio opera secondo la legge della vita: egli tocca e avvia, suscita il movimento; depone un seme, che accestisce quando è l’ora; inserisce nel profondo una forma, che poi si apre la strada lentamente» (R.Guardini, Volontà e verità. Esercizi spirituali, Morcelliana, Brescia, 1978, p.22).
Superando e controbattendo le posizioni pregiudiziali dei “maestri del sospetto”, Guardini asserisce con convinzione che la religiosità fa parte integrante della personalità umana e ne costituisce la dimensione più eletta. Non ne fa, però, una questione di principio, ma ne sviluppa le dinamiche introspettive e relazionali, cogliendone simultaneamente la concretezza dell’essere umano e l’origine creativa di Dio, senza separazioni o contrapposizioni: «Ciò che deriva da Dio ha di solito la forma di ciò che incomincia, non già di un effetto bell’e compiuto. Dio opera secondo la legge della vita: egli tocca e avvia, suscita il movimento; depone un seme, che accestisce quando è l’ora; inserisce nel profondo una forma, che poi si apre la strada lentamente» (R.Guardini, Volontà e verità. Esercizi spirituali, Morcelliana, Brescia, 1978, p.22).