Sotto un ingombro di detriti sta l’acqua purissima. Contro questa vita interiore cospira la nostra inumana civiltà con la sua delirante attività, con il suo furioso bisogno di distrazione e con quell'abominevole dissipazione di energie spirituali. I Santi, alimentano quella vita interiore senza cui l'umanità si degraderà fino a morire (da G. Bernanos)
Da G. Bernanos, Conferenza sulla santità (non è stato possibile controllare la fonte della citazione)
In ognuno di noi c'è la cisterna profonda aperta sotto il cielo. Indubbiamente, la superficie è ancora ingombra di detriti, di rami spezzati. Su di essa brilla una specie di luce fredda e dura che è quella dell'intelligenza ragionatrice. Ma al di sotto dello strato malsano, l'acqua è subito limpidissima e pura. Ancora un po' più addentro, e l'anima si ritrova nel suo elemento primitivo, infinitamente più puro dell'acqua più pura: quella luce increata che avvolge tutta la creazione: «In lui era la vita, e la vita era la luce degli uomini».
La fede è in noi, riempie la nostra vita interiore, è quella stessa vita interiore mediante la quale ogni uomo, ricco o povero, ignorante o dotto, può entrare in contatto con il divino, cioè con l'amore universale, di cui tutta la creazione è l'inesauribile emanazione. Contro questa vita interiore cospira la nostra inumana civiltà con la sua delirante attività, con il suo furioso bisogno di distrazione e con quell'abominevole dissipazione di energie spirituali degradate, attraverso cui si disperde la sostanza stessa dell'umanità...
I Santi, alimentano quella vita interiore senza cui l'umanità si degraderà fino a morire. Infatti, nella propria vita interiore l'uomo trova le risorse necessarie per sfuggire alla barbarie o a un pericolo peggiore della barbarie: la schiavitù bestiale del formicaio totalitario. Certo, si potrebbe credere che questa non è l'ora dei Santi, che l'ora dei Santi è passata. Ma, come già scrivevo una volta, l'ora dei Santi viene sempre.




