Dialogici, essere dialogici (dal cardinal Döpfner su Romano Guardini)
Dall'omelia nella messa di esequie di Romano Guardini pronunciata dal cardinal Döpfner il 4 ottobre 1968 e pubblicata in Humanitas, 23 (1968), pp.1045-1049.
Sebbene egli [Romano Guardini] non fosse uomo dei lunghi colloqui, delle discussioni accese, nondimeno quello che diceva (e poi fissava per iscritto), era dialogico. Egli esordisce sempre col far esprimere all’uditore il suo interrogativo, con l’ascoltare i problemi dell’umana esistenza e, in ultima analisi, le questioni connesse con l’atto di fede. Poi però, con la sua parola che dischiude e manifesta, conduce l’ascoltatore con cautela, con rispetto, passo passo, alla propria stessa visione interiore.
Sebbene egli [Romano Guardini] non fosse uomo dei lunghi colloqui, delle discussioni accese, nondimeno quello che diceva (e poi fissava per iscritto), era dialogico. Egli esordisce sempre col far esprimere all’uditore il suo interrogativo, con l’ascoltare i problemi dell’umana esistenza e, in ultima analisi, le questioni connesse con l’atto di fede. Poi però, con la sua parola che dischiude e manifesta, conduce l’ascoltatore con cautela, con rispetto, passo passo, alla propria stessa visione interiore.