Cristo era questo scialbo, lacrimoso individuo che amava tutti. il vangelo di Marco, invece, mi travolse (da Nick Cave)
Da Nick Cave, Gospel According to Mark, (Canongate, 1998 /Einaudi, Traduzione di Gino Tasca) (non è stato possibile verificare la fonte della citazione)
Un giorno, incontrai un vicario anglicano che mi suggerì di lasciar perdere per un pò il Vecchio Testamento e di leggere, invece, Marco. A questo punto della mia vita io non avevo ancora letto il Nuovo Testamento perché il Nuovo Testamento trattava di Gesù Cristo e Cristo - lo ricordavo dai miei giorni di ragazzo del coro - era questo scialbo, lacrimoso individuo che amava tutti e con cui la Chiesa faceva proseliti. Ho consumato gli anni della mia pre-pubertà cantando nel coro della cattedrale di Wangaratta e faccio spesso ritorno a quegli anni pensando a quale insipido affare si riducesse l'intera faccenda. La Chiesa Anglicana era come il decaffeinato dei culti (fra i vari culti, la Chiesa Anglicana era quella che aveva meno nerbo, la più edulcorata, effeminata, santimoniosa, ammosciata...) e Gesù era il suo Signore.
"Perché Marco?", chiesi, "Perché è breve", rispose. Poiché avevo voglia di concedermi, comunque, una chance, presi per buono il consiglio del vicario e lo lessi e il vangelo di Marco mi travolse.
A quel punto, mi ricordai di quel ritratto di Cristo, dipinto da Holman Hunt, dove appare tutto ammantato ed affascinante, con una lanterna in mano, mentre bussa ad una porta: la porta che, presumibilmente, conduce ai nostri cuori. In quella oscurità divorante (inghiottente), la luce appare tenue e lattiginosa (opalescente). Cristo venne a me in quel modo, Lumen Christi, con una luce tenue, una luce dolorosa, ma pure luminosa a sufficienza. Di tutti gli scritti del Nuovo Testamento - dai Vangeli attraverso gli Atti e le complesse, incalzanti lettere di Paolo, fino all'Apocalisse che ti fa rabbrividire fino quasi alla nausea - è il Vangelo di Marco che mi ha veramente catturato....
Cristo venne a noi da Liberatore. Cristo comprese che noi, in quanto uomini, eravamo per sempre imbrigliati dal mondo della gravità - dalla nostra banalità, dalla nostra mediocrità - e fu con il Suo esempio che donò alla nostra immaginazione la libertà del volo. In breve, essere (uguali a) Cristo.