I monasteri furono le aziende più pratiche e i più prosperi esperimenti di ricostruzione dopo il diluvio barbarico; gli umili ereditarono davvero la terra… e altri aforismi (da G.K. Chesterton)
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Il femminismo è commisto con una confusa idea secondo la quale le donne sono libere quando servono i loro datori di lavoro mentre sono schiava quando aiutano i loro mariti. (Chesterton, Riforma sociale contro controllo delle nascite)
I monasteri furono le aziende più pratiche e i più prosperi esperimenti di ricostruzione dopo il diluvio barbarico; gli umili ereditarono davvero la terra. (Chesterton, L'Uomo Eterno)
La libertà religiosa potrebbe significare che tutti sono liberi di discutere di religione. In pratica, significa che quasi nessuno è autorizzato a menzionarla. (Chesterton, Autobiografia , dal blog Uomo Vivo)
Viviamo in un'epoca in cui tutto ciò che viene fatto in casa viene definito "tran tran" mentre qualsiasi cosa fatti in un ufficio viene chiamata "impresa". (Chesterton)
Dire al sacerdote di buttare via qualsiasi teologia e impressionarci con la sua personalità, è esattamente come dire al medico di buttare via la fisiologia e semplicemente ipnotizzarci con il suo occhio scintillante. (Chesterton, Come to think of it, cit. blog Uomo Vivo)
Non sono mai stato capace di comprendere che cosa sia il Movimento Progressista, tranne che somigli un po' a un poliziotto che dice sempre alla gente di "andare avanti", senza dire loro dove andare. (Chesterton, ILN, Christmas and The Progressive Movement, 1 gennaio 1910, dal blog Uomo Vivo)
Gli uomini osservano le lacune dei periodi precedenti; ma le lacune corrispondenti nel proprio periodo sono letteralmente troppo grandi per essere viste. (Chesterton, The Daily News, 20 aprile 1906)
L'esteta si propone l'armonia, piuttosto che la bellezza. Se i capelli non coincidono con il tramonto viola contro il quale egli è in piedi, si tinge i capelli in fretta di un'altra tonalità di viola. Se la moglie non va con la carta da parati, si ottiene un divorzio.
(Chesterton, Illustrated London News, 25.12.1909)
Per la religione tutti gli uomini sono uguali, come tutti i penny sono uguali, perché l’unico valore di ciascuno di esse consiste nel fatto che recano l’immagine del Re. (Chesterton, Charles Dickens)
Quando i monelli di strada gridarono troppo e qualche discepolo un po’ pedante aveva incominciato a sgridarli in nome della buona educazione, Egli disse: «Se questi tacessero, griderebbero le pietre». E con tali parole Egli diede vita a tutta la ricchezza della creazione artistica che affonda le radici in questa fede. Con quelle parole Egli creò l’architettura gotica, perché in una città come questa, che sembra essere diventata gotica allo stesso modo che nel bosco spuntano le foglie, dovunque e comunque sia, ogni mattone o modanatura può venire scolpita in foggia di volto che grida. Intere facciate di edifici sono coperte di bocche spalancate, di angeli che lodano Dio, o di demoni che lo sfidano. Perfino la roccia è tormentata e contorta in modo che sembra gridare. Il miracolo si è compiuto, anche le pietre gridano. Ma per quanto questa scapigliata fantasia sia certamente una delle caratteristiche proprie soltanto dell’uomo, e dell’arte cristiana fra tutte le arti, è più che mai notevole nell’arte fiamminga. Tutti gli edifici gotici sono pieni di cose stravaganti nei dettagli, ma questa è un’arte stravagante perfino nel disegno. Tutti i templi cristiani di cui valga la pena di parlare hanno doccioni scolpiti, ma la torre campanaria di Bruges è, per così dire, tutta un mostro da grondaia. È un animale dal collo eccezionalmente lungo, una specie di giraffa; e la stessa impressione di esagerazione s’impone al pensiero in ogni angolo della città fiamminga. E se ci si chiedesse: «Perché il popolo di queste terre piane istintivamente innalza questi movimentatissimi e torreggianti monumenti?», la sola risposta possibile sarebbe: «Perché era il popolo di queste terre piane». Se qualcuno ci chiederà: «Perché gli uomini di Bruges hanno sacrificato l’architettura e tutto il resto al senso dell’altezza abbagliante e divina?», non potremo se non rispondere: «Perché la natura non li ha in tal senso in alcun modo incoraggiati». Mentre me ne sto a contemplare la torre, penso con un sorriso ad alcuni miei amici di Londra che si sentono assolutamente certi della buona riuscita dei bambini purché sia dato loro quello che essi chiamano «l’ambiente adatto». Ma l’ambiente è un elemento strano, perché a volte opera in senso positivo, a volte in senso negativo e ancor più spesso in senso non del tutto positivo e non del tutto negativo. (Chesterton, La torre, ILN 1909)