Yoga e preghiera cristiana (da Tomás Spidlík)

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 17 /02 /2008 - 14:48 pm | Permalink | Homepage
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Dall'intervista di di Giampaolo Mattei al cardinal Tomás Spidlík, apparsa su L'Osservatore Romano del 16/2/2008 con il titolo I tesori della tradizione orientale, ricchezza per la Quaresima

Faccio riferimento a un colloquio con una buddista giapponese. Era di ritorno dalla Svizzera dove aveva partecipato a un corso di scienza comparata fra le religioni e voleva discutere con me sulla mistica cristiana. Ho dipinto per lei sulla carta lo schema della salita sul Monte, Sinai o Carmelo, le diverse tappe. Ha ascoltato meravigliata e ha tracciato uno schema assai simile deducendolo da qualche documento buddista. Poi mi ha chiesto: "Avete anche qualche altro schema di salita mistica?" - "Certamente" ho risposto, spiegandole la teoria evagriana sulla liberazione dai concetti particolari per raggiungere Dio "senza forme". La buddista, entusiasta, ha esclamato: "Questo è tipicamente nostro. Ma allora se si possono trovare tante analogie, esiste o non esiste la differenza fra la preghiera cristiana e buddista?". Ho cercato di tirarmi fuori dalla confusione con una contro-domanda: "Quando voi pregate, che cosa volete raggiungere?" - "È chiaro, l'unione con l'Essere supremo" è stata la sua risposta - "Bello, lo sottoscrivo anch'io. Ma chiedo ancora una cosa: in questa nostra vita qualcuno ha già raggiunto la perfetta unione con Dio?" ho insistito. La donna mi ha dato una risposta davvero bella: "Questo è il desiderio di tutti gli uomini, ma in questa vita presente nessuno l'ha mai raggiunto". Allora le ho detto: "Noi cristiani crediamo che nella persona di Gesù Cristo l'uomo e Dio si sono perfettamente uniti. Perciò la nostra preghiera si fa sempre per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo, unione personale, dialogale con lui e poi con il Padre, che vive e regna nei secoli dei secoli". La buddista è rimasta in silenzio poi mi ha detto: "Ci penserò". E con inchini profondi e sorrisi gentili ci siamo separati.