La vita umana senza la possibilità del lavoro è vita morta, vita che perde ogni dignità (da Massimo Recalcati)
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Da Massimo Recalcati, I tabù del mondo, Einaudi, Torino, 2017, pp. 161-162
La vita umana senza la possibilità del lavoro è vita morta, vita che perde ogni dignità. I suicidi che nel tempo più acuto della recente crisi hanno colpito imprenditori e lavoratori segnalano spietatamente - come il giovane Marx aveva lucidamente affermato - che senza l'occasione del lavoro, senza impresa, senza possibilità di occupazione, la vita non accede ad alcuna libertà, ma tende a disumanizzarsi e a percepirsi come superflua e insignificante [...] Perdere o non trovare lavoro significa essere tagliati fuori da qualunque esperienza fondamentale di riconoscimento. Il vero problema oggi non è la critica alla natura alienata del lavoro, ma l'esistenza di un'economia sempre più afflitta dal primato della finanza che ha fatto evaporare la centralità umana del lavoro.