Piuttosto che stare con Te e seguirti sul cammino del Calvario, mandaci in quei porci, là vi è una santità a nostra misura, una vita a portata di grugno (da F. Hadjadj)
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Da F. Hadjadj, La fede dei demoni (non è stato possibile controllare la fonte della citazione)
«Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi» (Me 5,12).
Sì, piuttosto che stare con Te e seguirti sul cammino del Calvario, mandaci in quei porci, là vi è una santità a nostra misura, una vita a portata di grugno, rosea, pacifica e tranquilla. Del mistero del Natale, la nostra pietà vuole conoscere soltanto la tiepida stalla. Questo è lo scopo del nostro viaggio, o compagni d'Ulisse, per volere di Circe più che per preghiera di Maria, una grazia assai grassa... Allora, Signore, è inutile scannarci, noi non siamo kasher! Lasciaci ingrassare tranquilli. E poi lasciaci montare le nostre troie in pace. Sapremo ben grufolare nel suolo a vantaggio del nostro lardo. Sapremo ben trovare nella melma un ciclo sufficiente e soffice. Osserva la nostra modestia, Figlio del Dio Altissimo. Alla tua gioia che lacera, noi preferiamo il porcile che ingrassa. La minima porcheria saprà appagarci. Non c'è bisogno della tua ostia radiosa: noi ci accontenteremo della nostra piccola ghianda».
E Gesù esaudisce questa richiesta di pseudo-incarnazione suina.