Genitori dei seminaristi (da Benedetto XVI)

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 07 /02 /2008 - 22:11 pm | Permalink | Homepage
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Dall’omelia di papa Benedetto XVI nella celebrazione dei primi vespri della Festa della Madonna della Fiducia, l’1/2/2008, presso il Pontificio Seminario Romano Maggiore

Cari genitori, probabilmente voi siete i più sorpresi di tutti per quanto è accaduto e sta accadendo nei vostri figli. Avevate forse immaginato per loro una missione diversa da quella per la quale si stanno ora preparando. Chissà quante volte vi trovate a riflettere su di loro: ripensate a quando erano bambini e poi ragazzi; alle volte in cui hanno mostrato i primi segni della vocazione; oppure, in qualche caso, al contrario, agli anni in cui la vita di vostro figlio appariva lontana dalla Chiesa. Che cosa è accaduto? Quali incontri hanno influito sulle loro scelte? Quali luci interiori ne hanno orientato il cammino? Come hanno potuto abbandonare prospettive di vita anche promettenti, per scegliere di entrare in Seminario? Guardiamo a Maria! Il Vangelo ci fa comprendere che anche Lei si è trovata a farsi tante domande sul suo Figlio Gesù e a meditare a lungo su di Lui (cfr Lc 2,19.51).
È inevitabile che la vocazione dei figli in qualche modo diventi vocazione anche dei genitori. Cercando di capirli e seguendoli nel loro percorso, anche voi, cari papà e care mamme, molto spesso vi siete trovati coinvolti in un cammino nel quale la vostra fede è andata rafforzandosi e rinnovandosi. Vi siete trovati partecipi dell’avventura meravigliosa dei vostri figli. Infatti, anche se può sembrare che la vita del sacerdote non attiri l’interesse della maggioranza della gente, in realtà si tratta dell’avventura più interessante e più necessaria per il mondo, l’avventura di mostrare e rendere presente la pienezza di vita a cui tutti aspirano. È un’avventura molto esigente; e non potrebbe essere diversamente, perché il sacerdote è chiamato ad imitare Gesù, "che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti" (Mt 20,28).