Il testo scritto mi sta davanti solo di profilo, il maestro mi sta di fronte. Io non conosco il maestro, ma ho un legame con lui (da E. Lévinas)
Da E. Lévinas, Lo scritto e l’orale, in Oeuvres 2, p. 201.204 (tr. it. Parola e silenzio e altre conferenze inedite, Bompiani 2012)
Il testo [scritto] è oltrepassato e rigettato nel passato, nell’orizzonte del suo autore, il suo discorso non è guardato in faccia, ma di profilo… l’autore non è più interlocutore – ma è lui stesso oggetto di conoscenza.
Porre una domanda non presuppone soltanto che si conosca altri o che si conosca la sua presenza, è anche invocarlo. Il maestro che parla non appare al nominativo, ma al vocativo… Nella domanda non importa solo ciò che si domanda… quello che conta è il fatto che la si pone a qualcuno…
Nella mia domanda al maestro, io mi appello al maestro. La domanda è possibile perché la presenza stessa del maestro di fronte a me non può tradursi in termini di conoscenza. Perché io non conosco il maestro, ma ho un legame con lui.