La Fede è un incontro. Fides qua creditur e fides quae creditur (da mons.Carlo Caffarra)
Da una catechesi di S.Ecc.mons.Carlo Caffarra, intitolata “Andarono e videro dove abitava: beato chi non si scandalizza, tenuta ai giovani il 13 Gennaio 1996, nella Chiesa Cattedrale di Ferrara
Gv 1, 38-40 Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: «Che cercate?». Gli risposero: «Rabbì (che significa maestro), dove abiti?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro.
Cosa significa credere? Cosa accade nella vita di una persona quando questa compie quella svolta che si chiama fede?
Il passo di Giovanni descrive un’esperienza umana estremamente semplice, ma che è anche una delle più grandi che noi possiamo fare: l’esperienza di un incontro. Due persone, di una è detto il nome mentre dell’altro si tace: è un po’ uso dell’Evangelista Giovanni di non dire il suo nome; dunque Andrea e Giovanni incontrano un’altra persona: Gesù. Questo incontro consiste in una compagnia fra tre persone: esso viene descritto come un “andare e vedere” dove lui abitava, e “fermarsi” presso di lui.
Ne avete fatti anche voi di incontri nella vostra vita. L’incontro non è solo imbattersi in una persona che si incrocia perché camminiamo sullo stesso marciapiedi, questo è un fatto fisico. Pensate a Dante e Beatrice: cosa ha significato per Dante quell’incontro? La “Vita Nuova” comincia proprio così: Incipit vita nova..., comincia una nuova vita! Perché? Per l’incontro!
Il brano del Vangelo ci dice che la fede è un incontro della mia persona con Gesù Cristo.
Quindi abbiamo trovato la risposta alla domanda “che cosa significa credere?”: credere significa incontrare Gesù Cristo; l’atto di fede, nel suo contenuto più forte e più intenso, è un incontro con Gesù Cristo. [...]
La fede non è un incontro qualsiasi, si tratta di un incontro assolutamente unico nel suo genere: non ci sono incontri ad esso paragonabili.
Quando un incontro è unico? Cosa vuole dire che un incontro è unico? Se domani mattina, quando comincia il servizio degli autobus, non si presenta uno degli autisti perché é ammalato, cosa fa il responsabile del turno? Lo sostituisce con un altro perché il servizio deve essere assicurato.
Voi avete una ragazza alla quale volete benissimo e le dite: “Domani ci vediamo in piazza Duomo”. Ma se questa non viene cosa fate ? La sostituite con un’altra? No! Nessuno può prendere il suo posto. L’incontro é dunque unico quando si hanno due fattori:
- quando é unica, assolutamente unica, la persona che incontro: nessuno può sostituirla, è qualcuno di così straordinariamente irripetibile che non può esserci nessun altro al suo posto;
- quando c’è una perfetta corrispondenza fra ciò che il mio cuore attende con un desiderio ultimo e questa persona che incontro.
Gv 1, 38-40 Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: «Che cercate?». Gli risposero: «Rabbì (che significa maestro), dove abiti?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro.
Cosa significa credere? Cosa accade nella vita di una persona quando questa compie quella svolta che si chiama fede?
Il passo di Giovanni descrive un’esperienza umana estremamente semplice, ma che è anche una delle più grandi che noi possiamo fare: l’esperienza di un incontro. Due persone, di una è detto il nome mentre dell’altro si tace: è un po’ uso dell’Evangelista Giovanni di non dire il suo nome; dunque Andrea e Giovanni incontrano un’altra persona: Gesù. Questo incontro consiste in una compagnia fra tre persone: esso viene descritto come un “andare e vedere” dove lui abitava, e “fermarsi” presso di lui.
Ne avete fatti anche voi di incontri nella vostra vita. L’incontro non è solo imbattersi in una persona che si incrocia perché camminiamo sullo stesso marciapiedi, questo è un fatto fisico. Pensate a Dante e Beatrice: cosa ha significato per Dante quell’incontro? La “Vita Nuova” comincia proprio così: Incipit vita nova..., comincia una nuova vita! Perché? Per l’incontro!
Il brano del Vangelo ci dice che la fede è un incontro della mia persona con Gesù Cristo.
Quindi abbiamo trovato la risposta alla domanda “che cosa significa credere?”: credere significa incontrare Gesù Cristo; l’atto di fede, nel suo contenuto più forte e più intenso, è un incontro con Gesù Cristo. [...]
La fede non è un incontro qualsiasi, si tratta di un incontro assolutamente unico nel suo genere: non ci sono incontri ad esso paragonabili.
Quando un incontro è unico? Cosa vuole dire che un incontro è unico? Se domani mattina, quando comincia il servizio degli autobus, non si presenta uno degli autisti perché é ammalato, cosa fa il responsabile del turno? Lo sostituisce con un altro perché il servizio deve essere assicurato.
Voi avete una ragazza alla quale volete benissimo e le dite: “Domani ci vediamo in piazza Duomo”. Ma se questa non viene cosa fate ? La sostituite con un’altra? No! Nessuno può prendere il suo posto. L’incontro é dunque unico quando si hanno due fattori:
- quando é unica, assolutamente unica, la persona che incontro: nessuno può sostituirla, è qualcuno di così straordinariamente irripetibile che non può esserci nessun altro al suo posto;
- quando c’è una perfetta corrispondenza fra ciò che il mio cuore attende con un desiderio ultimo e questa persona che incontro.