La ribellione costante è segno di infantilismo (da un prete romano)
Da un prete romano, F.R.
Il punto è che finché ti porti dietro questo fascino della trasgressione, che è un residuo del delirio di onnipotenza infantile, finché non cominci a mettere in dubbio quel bisogno costante che hai di rifiutare le cose, di mormorare sulle cose, di rinnegare quello che sono i dati di fatto starai sempre male. L’autorità ti si fa presente ogni minuto della tua vita, l’autorità è, che ne so, la sedia che è scomoda stasera o il caldo che fa a Giugno, o il freddo che sentite fuori uscendo da qui… Ma come fai a campare rifiutando costantemente la realtà? La realtà è imposta, il gioco non l’hai deciso tu.
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Sinonimi della parola ribelle: trasgressivo, indisciplinato, combattivo, sedizioso, indocile, disobbediente, contrario. Il comune denominatore di questi aggettivi è che si sta parlando fondamentalmente di un bambino, di un infantile.
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La tua vita è fatta di attese dell’autobus, di gente che ti salta addosso nell’autobus, è fatta della pioggia quando non hai l’ombrello. Quante cose nella tua vita ti sono imposte. La cultura, la solitudine e la compagnia certe volte, il trapano del dentista… Un uomo che non sopporta le cose imposte, che rifiuta tutte queste cose, rifiuta di vivere, perché queste sono cose che costituiscono la vita, è un uomo che soffre il campare in sé.