Il punto di vista di un vecchio gesuita dinanzi a Joyce in Flannery O' Connor
- Tag usati: flannery_o_connor
- Segnala questo articolo:
da Flannery O' Connor, Malattia mortale, in Tutti i racconti, II, 119-121
"È" stato gentile a venire," disse. "Questo posto è incredibilmente squallido. Non c'è una persona intelligente con cui parlare. Lei che ne pensa di Joyce, padre?" Il prete alzò la sedia e la tirò più vicino al letto. "Devi gridare," avvertì. "Sono cieco da un occhio e sordo da un orecchio." "Che ne pensate di Joyce?" ripeté Asbury, più forte. "Joyce? Joyce chi?" "James Joyce," precisò Asbury, con una risata. Il prete spazzò l'aria con la grossa mano, come se fosse infastidito dai moscerini. "Mai visto," dichiarò. "E adesso sentiamo: dici le preghiere al mattino e alla sera?" Asbury era confuso. "Joyce era un grande scrittore," spiegò, dimenticandosi di gridare. "Non le dici, eh?" fece il vecchio. "Be', non imparerai mai a esser buono, se non preghi regolarmente. Non possiamo amare Gesù, se non gli parliamo."
"Il mito della morte mi ha sempre affascinato," urlò Asbury, ma parve che il prete non afferrasse il concetto. "Hai delle difficoltà con la purezza?" domandò e, mentre Asbury impallidiva, proseguì senza aspettare risposta. "Tutti ne abbiamo, ma tu devi pregare lo Spirito Santo, perché ti aiuti. Mente, cuore e corpo. Non si vince nulla, senza la preghiera. Prega insieme alla tua famiglia. Preghi, insieme alla tua famiglia?" "Dio me ne liberi," bisbigliò Asbury. "Mia madre non ha tempo, e mia sorella è atea," gridò. "Che vergogna!" Allora devi pregare per loro."
"L'artista prega creando," arrischiò Asbury. "Non basta!" scattò il vecchio. "Se non preghi quotidianamente trascuri la tua anima immortale. Sai il catechismo?" "No di certo." "Chi ti ha creato?" domandò il prete, in tono marziale. "Le opinioni cambiano a seconda della gente." "Ti ha creato Dio," annunzio il vecchio, laconico.
"Chi è Dio?" "Dio è un'idea creata dall'uomo," rispose Asbury, sentendo che cominciava a ingranare, che quel gioco, in due, si poteva giocare. "Dio è l'essere perfettissimo. Sei molto ignorante, figliolo. Perché Dio ti ha creato?" "Dio non..." "Dio ti ha creato per conoscerLo, amarLo e servirLo in questo mondo e per essere felice con lui nell'altro," lo informò il prete, con voce martellante. "Se non studi con diligenza il catechismo, come credi di poter salvare la tua anima immortale?"
Asbury capì che aveva commesso un grave errore, che era ora di sbarazzarsi di quel vecchio idiota. "Senta, io non sono cattolico." "Una scusa molto magra per non dire le preghiere," sbuffò il gesuita. Asbury scivolò un po' giù, nel letto. "Sto per morire," disse. "Ma non sei ancora morto!" tuonò il prete. "E come credi di poter incontrare Dio faccia a faccia, se non gli hai mai parlato? Come credi di ottenere quel che non gli hai mai chiesto? Dio non manda lo Spirito Santo a coloro che non glielo chiedono. Chiedigli di mandarti lo Spirito Santo."
"Lo Spirito Santo? " fece eco Asbury. "Sei così ignorante che non hai mai sentito parlare dello Spirito Santo?" "Certo che ne ho sentito parlare!" gridò Asbury, furioso. "E lo Spirito Santo è l'ultima cosa che cerco!" "E forse sarà l'ultima cosa che otterrai!" tuonò il prete, con l'unico occhio acceso di collera. "Vuoi che la tua anima soffra la dannazione eterna? Vuoi essere privato di Dio per l'eternità? Vuoi patire il supplizio più tremendo, più atroce del fuoco, la perdita della vista di Dio? Vuoi patire quel supplizio per l'eternità?"
Asbury mosse le gambe e le braccia, impotente, come se quell'occhio terribile l'inchiodasse al letto. "Come può lo Spirito Santo entrare nella tua anima, se è piena d'immondizia?" ruggì il prete. "Lo Spirito Santo non verrà, finché non ti vedrai come sei, un giovane pigro, ignorante, pieno di sé!" minacciò, battendo rumorosamente il pugno sul tavolino da notte.
La signora Fox si precipitò dentro. "Basta!" gridò. "Come si permette di parlare così a un povero ragazzo ammalato? Lo fa inquietare. Deve andarsene." "Questo povero figliolo non sa nemmeno il catechismo," sospirò il prete, alzandosi. "Mi pare che avrebbe almeno dovuto insegnargli le preghiere quotidiane. Lei è venuta meno ai suoi doveri di madre." Tornò a voltarsi verso il letto e disse in tono affabile: "Adesso ti dò la benedizione, e d'ora in avanti dovrai dire le preghiere ogni giorno, senza fallo."
Dopo di che, posò la mano sulla testa di Asbury e borbottò qualcosa in latino. "Chiamami quando credi e faremo un'altra chiacchieratina," concluse, e seguì la schiena rigida della signora Fox fuori della stanza. L'ultima cosa che Asbury lo sentì dire fu: "In fondo, è un bravo ragazzo, ma è molto ignorante." Non appena si fu sbarazzata del prete, la signora Fox salì rapidamente le scale, per andare a rinfacciare al figlio che lei gliel'aveva detto, ma quando lo vide seduto sul letto, pallido, teso e devastato, con due grandi occhi smarriti fissi davanti a sé, da bambino, non ebbe il coraggio, e corse via.