La questione dell’accedere all'eccedente, cioè l'accesso all'eccesso (da Antonio Sabetta)
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da un post su FB di Antonio Sabetta
[Vale la pena riflettere] sulla questione se sia ascrivibile a Tommaso la riduzione della rivelazione a insieme di verità da credere come spesso si ritiene. In realtà leggendo attentamente il respondeo del I art di ST I,1 ci si accorge che Tommaso imposta la questione insistendo sulla necessità della conoscenza del fine per l'uomo, poiché se l'uomo smarrisce il fine perde il suo senso. Ora poiché il fine è Dio ma Dio eccede la capacità cognitiva della ragione, diventa necessario che l'accesso all'eccesso si garantito da Dio stesso mediante la rivelazione la quale, quindi, lungi dal definire l'insieme delle verità configura l'evento del darsi di Dio come manifestazione all'uomo del fine che in quanto eccedente resterebbe inaccessibile se non ci fosse un medium di Dio. […]
Il punto è la determinazione dello strumento per accedere all'eccedente, cioè l'accesso all'eccesso, rendere accessibile ciò che è eccessivo in quanto è eccesso. Ora l'accedere all'eccedere esige un pre-cedere da cui pro-cede. Il mezzo è ciò che sta prima (pre), muove (ad) verso ciò che è al di là (ex) in vista di (pro).