Nel relativismo culturale il rischio è di relativizzare anche il male (da A. Glucksmann)
da A. Glucksmann, «Lo spettro di Tifone», in AA. VV., Dio salvi la ragione, Cantagalli, Siena 2007, 110-111
Nel XXI secolo, alla fine post-moderna dei grandi racconti ideologici-storici, il nichilismo prospera nelle piaghe della filosofia, proclamando non soltanto la relatività dei beni e dei valori ma più radicalmente la relatività del male. Da qui l’arbitrio irriducibilmente culturalista e di parte della nostra definizione di inumano. Violentare, perché no? Purificare etnicamente, perché no? Il genocidio, perché no? Uccidere padre e madre, fratello e sorella, why not? Il suicidio della ragione socratica genera mostri.