Materia: la terra non ci sarà più, sarà tutta assunta (da William Congdon)
(da William Congdon, pittore, 1912-1998, citato in La traccia, luglio/agosto 2000, p.64)
Io – terra dentro la terra e davanti alla terra – non sono altro,
non posso conoscere altro che terra;
sia che cammini, sia che mangi, sia che mi sieda, tutto è terra.
Che cosa è in me che non è terra che mi fa riconoscere la non-terra;
“terra” sì, ma prima; altro che terra, infinitamente oltre alla terra
fino a stare davanti, fino a stare dentro a Colui che ha creato la terra?
Prima che la terra risorga, deve morire;
io non penso che la terra dei miei colori
si trasfiguri in immagine, se essi non muoiono a ciò che sono, ...
ma essi, i miei colori, possono morire a ciò che sono
se io stesso non muoio alla terra che io sono?
Perché i colori mi sono affidati
solo in quanto sono impastati di me e io di essi.
L’opera d’arte – come immagine di Dio nelle cose – è un punto sospeso,
punto d’attesa come ponte fra cielo e terra
Il cielo è sceso per riavere dalla terra, ormai in germoglio,
un brano di se stesso che come seme esso aveva prestato alla terra
perché questa lo trasfiguri e lo restituisca al cielo.
Tutto sarà stabilità quando ogni brano così prestato e trasfigurato
rientrerà nel cielo; la terra non ci sarà più; sarà tutta assunta.
Io – terra dentro la terra e davanti alla terra – non sono altro,
non posso conoscere altro che terra;
sia che cammini, sia che mangi, sia che mi sieda, tutto è terra.
Che cosa è in me che non è terra che mi fa riconoscere la non-terra;
“terra” sì, ma prima; altro che terra, infinitamente oltre alla terra
fino a stare davanti, fino a stare dentro a Colui che ha creato la terra?
Prima che la terra risorga, deve morire;
io non penso che la terra dei miei colori
si trasfiguri in immagine, se essi non muoiono a ciò che sono, ...
ma essi, i miei colori, possono morire a ciò che sono
se io stesso non muoio alla terra che io sono?
Perché i colori mi sono affidati
solo in quanto sono impastati di me e io di essi.
L’opera d’arte – come immagine di Dio nelle cose – è un punto sospeso,
punto d’attesa come ponte fra cielo e terra
Il cielo è sceso per riavere dalla terra, ormai in germoglio,
un brano di se stesso che come seme esso aveva prestato alla terra
perché questa lo trasfiguri e lo restituisca al cielo.
Tutto sarà stabilità quando ogni brano così prestato e trasfigurato
rientrerà nel cielo; la terra non ci sarà più; sarà tutta assunta.