È tutto oro quello che luccica, perché ciò che luccica è oro (da G.K. Chesterton)
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da G.K. Chesterton, Uomovivo, Morganti, Treviso, 2010, p. 73
«Quale sarebbe il merito dell’oro», disse, «se non brillasse? Perché mai dovremmo apprezzare una sterlina nera o un sole di mezzogiorno nero? Tanto varrebbe usare al suo posto un bottone nero! Non vede che ogni cosa, in questo giardino, sembra un gioiello? E vuole gentilmente dirmi qual è il pregio di un gioiello, se non quello di sembrare un gioiello? Smettiamo, una buona volta, di comprare e di vendere, e cominciamo a guardare! Aprite gli occhi, e vi sveglierete nella Nuova Gerusalemme:
“È tutto oro quello che luccica,
che sia un albero o una torre d’ottone;
Si spande l’aria dorata della sera,
giù, sull’erba dorata.
Si gridi forte fino a Gerico,
che noi qui vendiamo fango giallo.
È tutto oro quello che luccica,
perché ciò che luccica è oro”».
«Chi ha scritto questi versi?», chiese con tono divertito Rosamund.
«Non li scriverà mai nessuno», rispose Smith scavalcando con un agile salto il giardino alla giapponese.