Il presente è il punto nel quale il tempo tocca l'eternità (da C.S. Lewis)
da C.S. Lewis, Le lettere di Berlicche, Jaca, Milano, 1980, Lettera XV, pp. 61-62
Gli esseri umani vivono nel tempo, ma il nostro Nemico [Dio] li destina all’eternità. Perciò, credo, Egli desidera che essi si occupino principalmente di due cose: della eternità stessa, e di quel punto del tempo che essi chiamano presente. Il presente è infatti il punto nel quale il tempo tocca l’eternità. Del momento presente, e soltanto di esso, gli esseri umani hanno un’esperienza analoga all’esperienza che il nostro Nemico ha della realtà intera; soltanto in esso viene loro offerta la libertà e la realtà. Egli vorrebbe perciò che essi fossero continuamente occupati o con l’eternità (il che vuol dire occupati di Lui) o con il presente – o che meditino sulla loro eterna unione con Lui, o sulla separazione da Lui, oppure che obbediscano alla voce presente della coscienza, portando la croce presente, ricevendo la grazia presente, offrendo azioni di grazie per il piacere presente. Il nostro lavoro é di allontanarli sia dall’eterno sia dal presente.
[Chi parla è ovviamente il nemico di Dio]