La Chiesa, Signora dell'universo (dalla Liturgia ambrosiana del V secolo)
Signora dell'universo, da un testo della Liturgia ambrosiana del V secolo
da Hugo Rahner, Mater ecclesia, Jaca, Milano, 2011, p. 49
È veramente cosa degna e giusta renderti grazie, Signore santo, Padre onnipotente, eterno Dio, per mezzo di Cristo nostro Signore.
Egli infatti ha deposto nelle mani della Chiesa il potere sublime che spettava a lui personalmente.
In forza della sua personale nobiltà la chiamò regina e sposa.
Alla sua augusta autorità egli ha sottomesso il mondo intero.
Il suo giudizio, secondo il suo comando, deve valere nel cielo. Essa è madre di tutti i viventi, donna beata nell'abbondanza dei figli.
Ogni giorno essa genera dei figli per Dio nello Spirito Santo.
Tutta la terra è riempita del germoglio delle sue viti.
I suoi rami, sostenuti dal tronco del legno della croce, si arrampicano in alto fino al regno dei cieli.
Essa è la città innalzata, edificata sulla montagna, visibile a tutti poiché essa illumina ognuno.
Il suo fondatore e nello stesso tempo colui che la abita è Gesù Cristo, nostro Signore e tuo figlio.
A lui noi cantiamo insieme con te l'inno della gloria, dicendo con tutti gli angeli e gli arcangeli:
santo, santo, santo.