Che cos'è la timidezza, se non un grande pudore di se stessi, un infantile senso di stupore e di inadeguatezza?, di Susanna Tamaro
da Il Cardinale che m’insegnò ad arrossire, di Susanna Tamaro, articolo apparso sul Corriere della sera, 1 ottobre 2012
È passato ormai un mese dalla scomparsa del cardinal Martini e non si cessa di provare meraviglia, in tempi così distratti e sommersi dal susseguirsi degli scandali, della profonda commozione che questo evento - per altro non inaspettato - ha suscitato e continua a suscitare in tante e diverse persone. Ho incontrato il Cardinale un'unica volta, una decina di anni fa, quando mi chiamò a intervenire alla Cattedra dei non credenti. Abbiamo avuto un breve colloquio, prima dell'incontro. Più che di un colloquio si trattò di un reciproco arrossire. Ne rimasi colpita, perché abituata alla sua ieratica figura pubblica e alla lettura dei suoi libri, immaginavo un uomo molto più a suo agio nel mondo. Questa inaspettata ritrosia mi confortò.
In un mondo dominato dalla sfrontatezza, dalla maleducazione e dall'arroganza, la timidezza è rimasta privilegio - e peso - di pochissimi. Che cos'è la timidezza, se non un grande pudore di se stessi, un infantile senso di stupore e di inadeguatezza?