Collaboratori pastorali, meglio di ministeri, operatori o animatori (di A.L.)
Non esiste attualmente una terminologia condivisa per indicare insieme tutti i laici che sono annunciatori del vangelo, nei diversi servizi e carismi necessari.
Il termine “ministeri” sembra attirare troppo l’attenzione sul servizio liturgico e, comunque, accentua una prospettiva intra-ecclesiale.
Il termine “operatori” sembra sottolineare esclusivamente la prassi e non ha nessun radicamento nella tradizione ecclesiale.
Il termine “animatori” mette in ombra che è lo Spirito colui che anima la vita della Chiesa; non appartiene, comunque, anch’esso al linguaggio ecclesiale.
Sembra, invece, da preferire il termine “collaboratori”. È frequentemente usato nel Nuovo Testamento ad indicare sia il comune lavoro svolto da tutti i cristiani a servizio del vangelo, sia lo spessore teologico di questa “fatica” che è collaborazione con Dio stesso.
Le Concordanze riportano i seguenti passi:
-per “collaboratore”:
*Rm 16,3 Salutate Prisca e Aquila, miei collaboratori in Cristo Gesù; per salvarmi la vita essi hanno rischiato la loro testa.
*Rm 16,9 Salutate Urbano, nostro collaboratore in Cristo.
*Rm 16,21 Vi saluta Timòteo mio collaboratore.
*2 Cor 8,23 Quanto a Tito, egli è mio compagno e collaboratore presso di voi; quanto ai nostri fratelli, essi sono delegati delle Chiese e gloria di Cristo.
*Fil 4,3 (2 volte) E prego te pure, mio fedele collaboratore, di aiutarle, poiché hanno combattuto per il vangelo insieme con me, con Clemente e con gli altri miei collaboratori, i cui nomi sono nel libro della vita.
*Fm 1,1 Paolo, prigioniero di Cristo Gesù, e il fratello Timòteo al nostro caro collaboratore Filèmone.
*Fm 1,23-24 Ti saluta Epafra, mio compagno di prigionia per Cristo Gesù, con Marco, Aristarco, Dema e Luca, miei collaboratori.
-per “collaboratore di Dio”
*1 Cor 3,9 Siamo infatti collaboratori di Dio, e voi siete il campo di Dio, l`edificio di Dio.
*2 Cor 6,1 E poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio.
*1 Ts 3,2 Abbiamo inviato Timòteo, nostro fratello e collaboratore di Dio nel vangelo di Cristo, per confermarvi ed esortarvi nella vostra fede*
-con la forma verbale “collaborare”
*1 Cor 16,16 Siate anche voi deferenti verso di loro e verso quanti collaborano e si affaticano con loro.
*Col 4,11 Di quelli venuti dalla circoncisione questi soli hanno collaborato con me per il regno di Dio e mi sono stati di consolazione.
Nel termine “collaboratore” appare così evidente sia il primato di Dio, sia la comunione ecclesiale che è il contesto di ogni servizio ecclesiale.
L'espressione è, inoltre, avvalorata dall’esortazione apostolica post-sinodale Christifideles laici di Giovanni Paolo II che la utilizza nel titolo del n. 61: “Collaboratori di Dio educatore”.
La stessa esortazione esprime, invece, perplessità riguardo ad un uso indiscriminato del termine “ministeri”, al n. 23.