«Don Ruggero, il cappellano delle Nuove di Torino, mi lascia I promessi sposi. Mi colpisce la lassitudine, la stanchezza morale dell’Innominato. Io ora leggo il libro una volta ogni due anni» (da Maurice Bignami, ex-terrorista di Prima Linea)
da Silvia Guidi, Storie capaci di trafiggere il cuore, L’Osservatore Romano, 30 ottobre 2011
È successo a Maurice Bignami, ex comandante militare di Prima Linea, durante i lunghi anni della detenzione. «La giusta parola è tenerezza — spiega Bignami a chi gli chiede di parlare della sua conversione («Il Giorno», 30 maggio 2010) — mi ha fatto tenerezza don Ruggero Cipolla, il cappellano delle Nuove di Torino. Io sono in isolamento. Mi chiede: posso entrare? È disponibile, è un sorriso, un braccio teso che non mi chiede nulla. Mi lascia I promessi sposi. Mi colpisce la lassitudine, la stanchezza morale dell’Innominato. Io ora leggo il libro una volta ogni due anni». [...]
«Fu un periodo buio. Da anni teorizzavamo l’uso delle armi. E dall’avventurismo passammo alla lotta armata. Poi fui arrestato, ma il carcere mi aprì gli occhi. I cattivi maestri? Sono in preda a una nostalgia autocelebrativa»