Pensiero debole: in realtà è un pensiero sistematico e forte (da Gianni Vattimo)
N.d.R. In un recente testo, G. Vattimo getta la maschera e dichiara che in realtà il pensiero debole è una “forte teoria” ed è “sistematico”... Ecco il testo:
da Gianni Vattimo, Magnificat, Vivalda, Torino, 2011, pp. 106-107
Continuo a interessarmi di politica e religione. La filosofia, potremmo dire alla Clausewitz, è la prosecuzione della religione e della politica con altri mezzi.
Ho in progetto una Ontologia dell’attualità – il titolo è ricavato da Foucault – in cui intendo combattere la tendenza a fare dell’ontologia una filosofia descrittiva dell’esistente, dove si mescolano il peggio della filosofia analitica e il peggio della fenomenologia. È una lettura di destra della fenomenologia, da servo delle classi dominanti, quella che la riduce alla descrizione di come stanno le cose, per fondare delle normatività.
Per me l’ontologia è pensiero dell’essere che non si identifica con gli enti. È l’orizzonte della trasformabilità. Un orizzonte critico: pensare, a partire dall’attualità, come l’essere dovrebbe darsi.
Si tratta di una mia visione recente: solo con la lotta ci si salva.
Né farsi povero con i poveri, né fare il ricco che aiuta i poveri, ma lottare con i poveri: come Lenin.
Forse è per questo che torno a definirmi comunista, anche se la parola è del tutto fuori moda.
Per il resto credo che il mio pensiero filosofico rappresenti un’esperienza vissuta in cui riconosco una storicità che ne ha impedito la caduta in pura frammentarietà
Ho connesso i miei ragionamenti in una sorta di continuità.
Per questo credo che ci sia sistematicità anche nel pensiero debole, che è una forte teoria dell’indebolimento come via di emancipazione.