Spiegazioni che non sono tali: l’uomo domanda "perché" dinanzi al male (da Robert Musil)
da R. Musil, L’uomo senza qualità, Einaudi, Torino, 1997, I, p. 7
[Si è appena verificato un grave incidente e un uomo giace per terra]
Anche la signora e il suo compagno s'erano avvicinati e al di sopra delle teste e delle schiene curve avevano osservato il giacente. Poi si trassero indietro esitanti. La signora provava una sensazione sgradevole nella regione cardiaco-epigastrica, che prese a buon diritto per compassione; era un sentimento indeciso, paralizzante. Dopo un silenzio il signore le disse: - In questi autocarri pesanti che usano qui da noi il freno ha la corsa troppo lunga -. La signora ne ebbe un senso di sollievo e lo ringraziò con un'occhiata attenta. Aveva già sentito talvolta quell'espressione, ma non sapeva che cosa fosse la corsa del freno e non desiderava saperlo; le bastava che con ciò l'orribile incidente fosse in qualche modo sistemato e diventasse un problema tecnico che non la riguardava più da vicino. E in quel momento si udì anche il fischio dell'autoambulanza, e la prontezza del suo arrivo riempì di soddisfazione tutti gli astanti. Sono ammirevoli queste istituzioni sociali! L'infortunato fu messo su una barella e introdotto con questa nella vettura. Alcuni uomini indossanti una specie di uniforme si affaccendarono intorno a lui, e l'interno dell'ambulanza, per quel che si poteva scorgere, era nitido e ordinato come una corsia d'ospedale. Si aveva quasi la legittima impressione d'aver assistito a un episodio legale e regolamentare.