Big Bang: origine del termine (da Dominique Lambert)
da Dominique Lambert, articolo Lemaître, Georges Edouard, in Dizionario enciclopedico di scienza e fede, Urbanian University Press-Città nuova, Città del Vaticano-Roma, 2002, II, pp. 1909-1912
[Per Georges Lemaître, sacerdote belga, cosmologo, professore all’Università Cattolica di Lovanio, 1894-1966,] l’origine dello “spazio-tempo-materia” poteva essere descritta utilizzando la termodinamica e la meccanica quantistica. Egli propone [nel 1931] si possa trattare della disintegrazione di un unico quantum che riunisce in sé tutta “l’energia-materia” dell’universo [...]
In effetti, a partire dalla fine degli anni 1940, la visione cosmologica di Lemaître [...] e quelle che integreranno l’idea di una singolarità iniziale, di un Big Bang (come quella di Gamow), non beneficeranno a quell’epoca di una conferma soddisfacente, e furono quindi soppiantate da una teoria rivale: la “teoria dello stato stazionario” di Bondi, Hoyle e Gold. [...] Questa visione del mondo piacque enormemente a quegli scienziati che ritenevano, a torto, che il Big Bang, implicasse necessariamente una scelta metafisica o religiosa in favore di una creazione. Il termine stesso di Big Bang, che non fu mai utilizzato da Lemaître, fu introdotto del resto da Fred Hoyle per designare ironicamente il “fuoco d’artificio iniziale” suggerito dal cosmologo di Lovanio. Le idee di Lemaître, ignorate o criticate da buona parte degli scienziati tra il 1945 e il 1960, balzarono alla ribalta solo con la scoperta di Penzias e Wilson, agli inizi degli anni sessanta, che mettevano in luce l’esistenza di una “radiazione termica di fondo” il cui valore teorico era stato predetto da Dicke e Peebles, osservazione, questa, che risultava essere adesso incompatibile con la teoria dello stato stazionario.