Benedire Roma, l'ultimo gesto di Giovanni Paolo II prima di addormentarsi (da mons. S.Dziwisz)
Da S.Ecc.mons.S.Dziwisz, Una vita con Karol, Rizzoli, Milano, 2007, pag.84.
Dopo cena, Giovanni Paolo II si occupava dei documenti che arrivavano sempre in una vecchia borsa lisa, dalla Segreteria di Stato. Poi, si dedicava alla lettura personale: leggeva libri di letteratura, libri che lo avevano incuriosito. Si recava in cappella per l'ultima preghiera, per l'ultimo colloquio con il Signore.
Finalmente, come ogni sera, dalla finestra della sua camera guardava Roma, tutta illuminata, e la benediceva. E con quel segno di croce sulla ‘sua’ città, chiudeva la giornata e andava a dormire.
Dopo cena, Giovanni Paolo II si occupava dei documenti che arrivavano sempre in una vecchia borsa lisa, dalla Segreteria di Stato. Poi, si dedicava alla lettura personale: leggeva libri di letteratura, libri che lo avevano incuriosito. Si recava in cappella per l'ultima preghiera, per l'ultimo colloquio con il Signore.
Finalmente, come ogni sera, dalla finestra della sua camera guardava Roma, tutta illuminata, e la benediceva. E con quel segno di croce sulla ‘sua’ città, chiudeva la giornata e andava a dormire.