Il segno della croce
Il Figlio di Dio, Gesù, è venuto a rivelarci il mistero di amore del Padre. Tutto è stato
salvato da lui. Anche la preghiera è stata salvata dal Signore Gesù. Il cristiano non è
colui che prega semplicemente – ci sono preghiere che, nella storia delle religioni, conducono alla
distruzione – ma colui che prega come il Figlio. Per questo ogni preghiera cristiana comincia nel nome
della Trinità, nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Noi viviamo al cospetto della
Trinità, circondati dalle tre persone divine che vogliono comunicarsi a noi. Fare il segno della croce,
appena svegli, all'inizio di ogni preghiera personale e comunitaria, come ultimo gesto prima di addormentarsi,
vuol dire riconoscere questo.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
Il Padre nostro
Il Padre nostro è il cuore e il culmine della preghiera cristiana. Nella tradizione cristiana
l'insegnamento della preghiera verte sempre sulla spiegazione del Padre nostro (vedi la consegna di questa
preghiera nel cammino di preparazione al battesimo e nell'insegnamento del Catechismo della Chiesa Cattolica di
Giovanni Paolo II, come in quello di S.Pio X). La fede, la speranza e la carità nascono dal Padre. E' per
la sua paternità che a noi figli è dato di vivere ringraziando, è dato di accogliere la sua
volontà di bene, è dato di intercedere con speranza.
Padre nostro,
che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti,
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen
Preghiere del mattino e della sera
La chiesa ti invita a dire ogni mattina il Benedictus, prima di iniziare la tua opera. Ti invita a pregare con le
parole del Magnificat della vergine Maria, al tramonto del sole. Ti invita ad abbandonarti nelle braccia del
Signore, prima di addormentarti, con le parole del Nunc dimittis.
Benedictus, preghiera del mattino, di Zaccaria, padre di Giovanni il Battista, al momento di dare il nome al
bambino (Lc 1, 68-79)
Benedetto il Signore Dio d'Israele,
perché ha visitato e redento il suo popolo,
e ha suscitato per noi una salvezza potente
nella casa di Davide, suo servo,
come aveva promesso
per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:
salvezza dei nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
Cosi egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza,
del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo
perché andrai innanzi al Signore
a preparargli le strade,
per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati,
grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio,
per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge,
per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre
e nell'ombra della morte
e dirigere i nostri passi
sulla via della pace.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen .
Magnificat, preghiera della sera, di Maria, madre di Dio, nella visita alla vecchia Elisabetta, madre di Giovanni
il Battista (Lc 1, 46-55)
L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza per sempre.
Gloria al Padre, e al Figlio
e allo Spirito Santo,
come era nel principio, e ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Nunc dimittis, preghiera della notte, del vecchio Simeone, a cui Dio aveva promesso che non avrebbe visto la
morte senza prima aver veduto il Messia del Signore (Lc 2, 29-32)
Ora lascia, o Signore che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli,
luce per illuminare le genti
e gloria del tuo popolo Israele.
Gloria al Padre, e al Figlio
e allo Spirito Santo,
come era nel principio, e ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Atto di dolore
Il rituale della penitenza, pubblicato nel 1974, suggerisce 10 diverse preghiere, “10 atti di dolore”
per chiedere perdono del peccato nella confessione; quello che suggeriamo ci invita a ripetere le parole del
cieco di Gerico.
Signore Gesù, Figlio di Dio,
abbi pietà di me peccatore.
Per l'ascolto della Parola di Dio
Gesù è la Parola di Dio. Il Padre ha voluto che conoscessimo il mistero, che comprendessimo la
vita. E' per questo che tante volte ha parlato agli uomini, nella storia, attraverso i profeti, ma “in
questi tempi, che sono gli ultimi, ha parlato a noi per mezzo del Figlio” (Eb 1, 2). Alcuni uomini pregano
parlando sempre, come non avessero un Padre da ascoltare, che abbia qualcosa da dire loro. In molte religioni non
cristiane la preghiera è fatta di invocazioni o di silenzio. La preghiera cristiana dedica sempre tempo al
silenzio, ad un silenzio teso, però, all'ascolto del Padre che parla. Tace la nostra parola, perché
possiamo udire la Sua. Nella Sacra Scrittura noi accogliamo la testimonianza di Dio che ci parla e
“l'ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo stesso”, come si è espresso
S.Girolamo. La Sacra Scrittura non deve essere considerata lettera morta, ma deve essere letta nello Spirito
Santo, lo Spirito del Figlio che la ha ispirata. Per questo, prima di leggere la Parola di Dio, la sapienza della
Chiesa invita ad invocare lo Spirito Santo con questa antichissima invocazione.
Vieni santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce
Vieni, padre dei poveri
vieni, datore dei doni
vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell'anima,
dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo.
Nella calura, riparo.
Nel pianto, conforto.
O luce beatissima,
invadi nell'intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza
nulla è nell'uomo,
nulla senza colpa.
Lava ciò ch'è sordido,
bagna ciò ch'è arido,
sana ciò che sanguina.
Piega ciò ch'è rigido,
scalda ciò ch'è gelido,
drizza ciò ch'è sviato.
Dona ai tuoi fedeli,
che solo in te confidano,
i tuoi santi sette doni.
Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.
Amen
Sarebbe bene che tu avessi un padre spirituale che, conoscendo il tuo cammino, ti possa consigliare i brani della
Bibbia sui quali pregare. Di certo, quanto si è agli inizi, è fondamentale pregare sui testi della
liturgia domenicale, soprattutto sul vangelo. E' la sapienza secolare della chiesa che li ha disposti in tempi,
perché accompagnino il cammino di tutti i credenti. Leggili prima e dopo la celebrazione dell'eucarestia.
La tradizione dell'ora di digiuno eucaristico, prima della messa, va appunto compresa come l'esigenza voluta dal
Signore di circondare di attenzione e di preghiera la partecipazione al grande mistero eucaristico. Negli anni,
dopo aver pregato a lungo sui testi della liturgia domenicale, potrai fermarti sempre più sui testi che
vengono letti nei giorni feriali o leggere di seguito un libro biblico, cominciando dal Nuovo Testamento.
Ave Maria
Noi cristiani crediamo nella vita eterna, vita che è preparata per noi e a cui già partecipano i
santi che Dio ha amato. Essi, nel cielo, amano ancor più che quando erano in terra la Trinità e la
nostra vita. Per questo pregano incessantemente per noi e la fede della Chiesa invita a chiedere la loro
preghiera. In particolare Maria, colmata di grazia dalla bontà di Dio, fin dalla nascita, è colei
che in terra ha creduto che non c'è amore più grande di quello del Padre. A quella bontà
sempre si rivolge e la grazia che riceve trabocca su tutti noi, adesso e nell'ora della nostra morte.
Ave Maria,
piena di grazia,
il Signore è con te.
Benedetta tu fra le donne
e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen
Per la benedizione dei pasti
La fede cristiana invita a godere di ciò che Dio ha creato. Il peccato non consiste nell'usare della
creazione, ma nel farlo senza ringraziare, senza riconoscere che è dono di Dio. Uno dei momenti più
semplici e quotidiani di benedizione e di preghiera comune è il ringraziamento a Dio prima di mangiare. Il
padre o la madre possono pronunciare questa preghiera quando tutti sono seduti a tavola, dopo il segno della
croce.
Signore, benedici noi e questo cibo che stiamo per prendere. Insegnaci a dividerlo con i più
poveri.
Sul matrimonio
Bonhoeffer
Il matrimonio è più del vostro amore reciproco.
ha maggiore dignità e maggior potere.
Finché siete solo voi ad amarvi, il vostro sguardo
si limita nel riquadro isolato della vostra coppia.
Entrando nel matrimonio siete invece un anello
della catena di generazioni che Dio fa andare e venire
e chiama al suo regno.
Nel vostro sentimento godete solo il cielo privato della vostra felicità.
Nel matrimonio, invece, venite collocati attivamente nel mondo e ne divenite responsabili.
Il sentimento del vostro amore appartiene a voi soli.
Il matrimonio, invece, è un'investitura e un ufficio.
Per fare un re non basta che lui ne abbia voglia,
occorre che gli riconoscano l'incarico di regnare.
Così non è la voglia di amarvi, che vi stabilisce come strumento della vita.
E' il matrimonio che ve ne rende atti.
Non è il vostro amore che sostiene il matrimonio:
è il matrimonio che d'ora in poi,
porta sulle spalle il vostro amore.
Dio vi unisce in matrimonio: non lo fate voi, è Dio che lo fa.
Dio protegge la vostra unità indissolubile di fronte
ad ogni pericolo che la minaccia dall'interno e dall'esterno.
Dio è il garante dell'indissolubilità.
E' una gioiosa certezza sapere che nessuna potenza terrena,
nessuna tentazione, nessuna debolezza
potranno sciogliere ciò che Dio ha unito.
Sull'umiltà
Dostoevskji
A molti uomini orgogliosi, soprattutto a quelli che disprezzano il prossimo, piace credere in Dio… essi
scelgono Dio per non inchinarsi davanti agli uomini… e inchinarsi davanti a Dio è sempre meno
umiliante che inchinarsi davanti agli uomini (L'adolescente)
Sulla morte
Bonhoeffer
Non c'è nulla che possa sostituire l'assenza di una persona a noi cara.
Non c'è alcun tentativo da fare, bisogna semplicemente tenere duro e sopportare.
Ciò può sembrare a prima vista molto difficile, ma è al tempo stesso una grande
consolazione, perché finché il vuoto resta aperto si rimane legati l'un l'altro per suo mezzo.
E' falso dire che Dio riempie il vuoto; Egli non lo riempie affatto, ma lo tiene espressamente aperto,
aiutandoci in tal modo a conservare la nostra antica reciproca comunione, sia pure nel dolore.
Ma la gratitudine trasforma il tormento del ricordo in una gioia silenziosa.
I bei tempi passati si portano in sé non come una spina, ma come un dono prezioso.
Bisogna evitare di avvoltolarsi nei ricordi, di consegnarci ad essi; così come non si resta a
contemplare di continuo un dono prezioso, ma lo si osserva in momenti particolari e per il resto lo si conserva
come un tesoro nascosto di cui si ha la certezza.
Allora sì che dal passato emanano una gioia e una forza durevoli.
[Preghiere e proposte di lettura]