La vita è la tua nave e non la tua dimora
dal Manoscritto A, 125 (Manoscritti autobiografici) di Teresa di Lisieux
A volte mi sentivo sola, tanto sola, come nei giorni della mia vita di collegio, quando passeggiavo triste e malata nel grande cortile; mi ripetevo queste parole che sempre mi facevano rinascere la pace e la forza nel cuore: «La vita è la tua nave e non la tua dimora!». Fin da piccola queste parole mi ridavano coraggio. Anche adesso, nonostante gli anni che fanno sparire tante impressioni di pietà infantile, l’immagine della nave affascina ancora la mia anima e l’aiuta a sopportare l’esilio. Anche la Sapienza dice che «la vita è come il vascello che fende le acque agitate e non lascia dopo di sé alcuna traccia del suo rapido passaggio…». Quando penso a queste cose, la mia anima si immerge nell’infinito; mi sembra di toccare già la riva eterna. Mi sembra di ricevere l’abbraccio di Gesù. Immagino di vedere la Madre del Cielo venirmi incontro con papà, mamma, i quattro angioletti. Immagino di godere finalmente per sempre della vera, eterna vita in famiglia.