Scienza e fede
di Angelo Sampaolo
Sono Angelo Sampaolo, Docente di Tossicologia ambientale all’Università «La Sapienza» di Roma, già Presidente della Commissione Consultiva Tossicologica Nazionale. Direi che in alcuni casi l’invito a passare dalla scienza alla fede sale dalla natura stessa delle cose e dai fatti che analizziamo, se solo sappiamo valutarli senza pregiudizi e con animo aperto. Un esempio oggi molto attuale, dopo la scoperta del genoma umano. Sappiamo che il nostro corpo è costituito da 60.000 miliardi di cellule. In ogni cellula ci sono due copie complete del nastro di DNA, cioè due serie complete dei 30.000 geni, alloggiati in 23 cromosomi che costituiscono il genoma umano, specifico e irripetibile progetto che distingue ogni uomo. Nella prima cellula di un nuovo organismo, nata. dal concepimento, è presente l’intero progetto costruttivo, scritto in un codice rigoroso che si realizza con l’accrescimento fino alla completa maturità. La vita nasce dalla vita. In ogni singola cellula è scritto l’intero progetto di un uomo. E il genoma non è soltanto un progetto scritto, è un laboratorio intelligente e autonomamente operativo, capace di sintetizzare tutte le sostanze chimiche necessarie, di collegarle per la formazione delle proteine, degli zuccheri, dei grassi, necessari per la costruzione dei tessuti, degli organi, degli apparati, delle strutture del corpo, per la vita di ogni istante e per la riparazione dei guasti. Il nastro di DNA presente in ogni cellula è lungo 1 metro e 70 centimetri e il suo spessore è di due milionesimi di millimetro. Se consideriamo tutto il nastro di DNA presente in un uomo la sua lunghezza complessiva è di 102 miliardi di chilometri: potrebbe racchiudere l’intero sistema solare in un cerchio di 16,2 miliardi di chilometri. Se poi apriamo lo sguardo sull’universo, rimaniamo senza parole considerando il dinamismo di grandi corpi celesti lanciati a velocità folle nello spazio, che ripercorrono con precisione cronometrica i loro cicli, come anche la nostra Terra che puntualmente compie la sua orbita in 365 giorni, 9 minuti e 9 secondi, consentendoci di controllare la precisione dei nostri orologi quando brindiamo all’arrivo del nuovo anno, senza accorgerci che noi, con la Terra, stiamo viaggiando nello spazio alla velocità di 30 km al secondo. La scienza ci apre sempre nuove meraviglie, al punto che noi rischiamo di innamorarci dei particolari, perdendo di vista la domanda fondamentale: Chi ha fatto questo? Chi ha inventato la vita? Chi ha concepito il codice genetico? Chi ha fissato tutte le rigorose leggi fisiche, chimiche, biologiche, condizioni essenziali per la sopravvivenza dell’universo, presenti nella microsfera iniziale e non turbate neppure dalla violenza dell’esplosione del big bang? Certamente non il caso, che è assenza di ordine e di regole, non fantasiose teorie prive di qualsiasi riscontro scientifico. E ancora stiamo parlando soltanto della vita fisica e biologica, dimenticando, come spesso accade, che la realtà dello spirito che distingue l’uomo non può trovare espressione in formule e leggi matematiche proprie della materia. Io credo che la ragione, aiutata dalla scienza, possa trovare nella necessità di Dio la sola risposta valida per dare un senso alla nostra vita.