Rumore

dal discorso di Giovanni Paolo II ai bambini di S.Melania, durante la visita alla parrocchia nel novembre 1988

 


Il vostro parroco ha detto una parola molto interessante: Ecco i bambini e dove ci sono i bambini c'è anche un po' di rumore. Io direi abbastanza rumore, ma mi è venuta in mente subito un'associazione di parole: dove c'è rumore c'è anche amore. E' vero che non sempre, ma molte volte il rumore è segno di amore. Quando la gente si ama, quando un ambiente è pieno di amicizia, quando le persone sono aperte vicendevolmente, allora c'è anche un po' di rumore, un po' di chiasso, che significa gioia. Allora si può dire che è vero, come ho pensato, che dove c'è rumore c'è anche amore.
Qualche volta però, il rumore può essere segno di un'altra cosa, non più di amore, ma di disamore, di odio, di guerra. Sappiamo bene che le guerre si fanno anche con grande rumore, un rumore terribile, spaventoso. Allora aspiriamo a questo rumore che viene dall'amore e non all'altro. Aspiriamo tutti a questo amore e preghiamo tutti per questo. Quando dico che dove c'è rumore c'è anche amore, penso alla situazione alla quale noi e tutta la Chiesa cominciamo a pensare nella prima Domenica di Avvento. Cominciamo a pensare più intensamente a quella notte non rumorosa, ma piena di tranquillità, nella quale viene tra noi, per abitare tra noi, il Figlio di Dio fattosi uomo, Gesù Cristo, quella notte di Betlemme, quella notte che deve concludere e coronare il periodo dell'Avvento liturgico, quella notte che è tanto vicina a tutti i cuori umani, specialmente a quelli dei giovani e dei bambini. Vi auguro anche di fare intorno a Lui quando verrà, quando verrà come bambino, ricordando la sua prima nascita a Betlemme, un po' di rumore, quel rumore che esprime la gioia. Si deve attendere Gesù con gioia. Si deve incontrarlo con gioia. Si deve partecipare alla sua nascita con gioia.


 

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