Guerra (il dilemma della guerra)
da
I misteri
di
Charles Peguy
(N.B.
Jeannette è Giovanna d’Arco)
Per
un ferito che si trascina lungo le strade, per un uomo che raccogliamo lungo
le strade, per un bambino che vaga sul ciglio delle strade, quanti non ne fa
la guerra, di feriti, di malati e di abbandonati, di donne infelici, e di bambini
abbandonati; e di morti, e tanti infelici che perdono l’anima. Quelli che uccidono
perdono l’anima perché uccidono. E quelli che sono uccisi perdono l’anima perché
sono uccisi. Quelli che sono i più forti, quelli che uccidono perdono l’anima
per l’omicidio che compiono. E quelli che sono uccisi, quello che è il più debole,
perdono l’anima per l’omicidio che subiscono, perché vedendosi deboli e vedendosi
straziati, sempre i medesimi deboli, sempre i medesimi infelici, sempre i medesimi
battuti, sempre i medesimi uccisi, allora gli infelici disperano della loro
salvezza, perché disperano della bontà di Dio. E così, da qualsiasi parte ci
si volga, dalle due parti è un gioco in cui, comunque si giochi, qualsiasi cosa
si giochi, è sempre la salvezza che perde, è sempre la perdizione che vince.
Tutto non è altro che ingratitudine, tutto non è altro che disperazione e perdizione.
E
il pane eterno. Chi manca troppo del pane quotidiano, non ha più alcun gusto
per il pane eterno, il pane di Gesù Cristo.
Nostro
Signore Gesù non è stato in convento. Non ha vissuto in un convento. Ha vissuto
a casa di suo padre e di sua madre, come un ragazzo. Era carpentiere; di mestiere.
E dopo non s’è ritirato. Al contrario è andato per tre anni a fare la sua predicazione
pubblica...
In
verità madama Gervaise ha scelto male il suo tempo per abbandonare il mondo
e salvarsi l’anima...
Ascolta
Jeannette. Non bisogna fare come lei e scappare in convento per salvare la propria
anima. Non bisogna salvarsi l’anima come si salva un tesoro.
Jeannette:
Ahimé,
ahimé tuttavia è il più grande tesoro.
E’
il solo tesoro.
Hauviette:
Bisogna
dunque salvarla come si perde un tesoro. Spendendola. Bisogna salvarsi insieme.
Bisogna arrivare insieme dal buon Dio. Bisogna presentarsi insieme. Non bisogna
arrivare a trovare il buon Dio gli uni senza gli altri. Bisognerà tornare tutti
insieme nella casa di nostro padre. Bisogna anche pensare un po’ agli altri;
bisogna lavorare un po’ (gli uni) per gli altri. Che ci direbbe se arrivassimo,
se tornassimo gli uni senza gli altri...
Jeannette:
Venti
secoli, non so quanti secoli di profeti. Quattordici secoli di cristianità.
Non ci vuole che un istante per far dannare un’anima. Non ci vuole che un istante
per una perdizione.
E’
sempre la stessa cosa, non siamo ad armi pari. La guerra fa guerra alla pace.
E la pace naturalmente non fa guerra alla guerra. La pace lascia in pace la
guerra. La pace si uccide con la guerra. E la guerra non si uccide con la pace.
Perché essa non è stata uccisa con la pace di Dio, con la pace di Gesù Cristo,
come si potrebbe ucciderla con la pace degli uomini?
Con
una pace d’uomo.