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Imparino almeno a conoscere qual è la religione che combattono, prima di combatterla.
Se questa religione si vantasse di avere una conoscenza chiara di Dio, e di
possederla scopertamente e senza veli, sarebbe un combatterla il dire che nel
mondo nulla si vede che lo mostri con tanta evidenza. Ma poiché essa afferma,
al contrario, che gli uomini vivono nelle tenebre e nella lontananza di Dio,
ch’egli si è nascosto alla loro conoscenza e che, anzi, è questo il nome che
dà a sé nelle Scritture: “Deus absconditus”; e, poiché, infine, essa si adopera
con egual impegno a stabilire queste due cose: aver Dio impresso segni sensibili
nella Chiesa per farsi conoscere da quanti lo cerchino sinceramente e averli,
nondimeno, ricoperti in modo da esser scorto soltanto da coloro che lo cerchino
con tutto il cuore; qual vantaggio possono trarre costoro, che si gloriano della
loro indifferenza per la ricerca della verità, quando gridano che non c’è nulla
che gliela mostri? Invero, l’oscurità in cui si trovano, e di cui si fan forti
contro la Chiesa, non fa se non confermare una delle due cose ch’essa insegna,
senza punto intaccare l’altra; e, quindi, nonché infirmare la dottrina, serve
ad avvalorarla.