Chiesa apostolica

dal Trattato "Sulla prescrizione degli eretici" di Tertulliano, sacerdote (Cap. 20, 1-9; 21, 3; 22, 8-10; CCL 1, 201-204)


Ovunque i Dodici fecero risuonare il medesimo insegnamento e annunziarono la medesima fede. Così fondarono chiese in ogni città. Da queste ricevettero la linfa della fede e i segni della dottrina tutte le altre chiese e tutte le altre popolazioni che tendono a divenire chiese. Tutte queste chiese venivano considerate apostoliche come figlie delle chiese degli apostoli. E’ necessario che ogni cosa risalga alle sue origini. Perciò tra tante e tanto grandi chiese, unica è la prima fondata dagli apostoli e dalla quale derivano tutte le altre. Così tutte sono prime e tutte apostoliche, perché tutte sono una. La comunione di pace, la fraternità che le caratterizza, la vicendevole disponibilità dimostrano la loro unità. Titolo di queste prerogative è la medesima tradizione e il medesimo sacro legame. Che cosa poi gli apostoli abbiano predicato, cioè che cosa Cristo abbia loro rivelato, non può essere altrimenti provato che per mezzo delle chiese stesse che gli apostoli hanno fondato, e alle quali hanno predicato sia a viva voce, sia in seguito per mezzo di lettere. Un giorno il Signore aveva detto apertamente: "Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso"; aveva tuttavia soggiunto: "Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera" (Gv16,12-13). Dimostrò con questo che essi non ignoravano nulla. Essi avevano la promessa di ricevere "tutta la verità" per mezzo dello Spirito di verità. La promessa fu mantenuta come provano gli Atti degli Apostoli quando narrano la discesa dello Spirito Santo.


 

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