Canto nella liturgia ed organo

dal discorso pronunciato da Benedetto XVI il 14 settembre 2006 nella Basilica della Alte Kapelle di Ratisbona dove ha benedetto il nuovo organo


Nella Costituzione sulla Sacra Liturgia del Concilio Vaticano II (Sacrosanctum Concilium) si evidenzia che «il canto sacro, unito alle parole, è parte necessaria ed integrante della Liturgia solenne» (n.112). Questo significa che la musica e il canto sono più di un abbellimento del culto; infatti fanno essi stessi parte dell'attuazione della Liturgia. Una solenne musica sacra con coro, organo, orchestra e canto del popolo non è un'aggiunta che incornicia e rende piacevole la Liturgia, ma un modo importante di partecipazione attiva all'evento cultuale. L'organo, da sempre e con buona ragione, viene qualificato come il re degli strumenti musicali, perché riprende tutti i suoni della creazione e dà risonanza alla pienezza dei sentimenti umani.
Inoltre, trascendendo come ogni musica di qualità la sfera semplicemente umana, rimanda al divino. La grande varietà dei timbri dell'organo, dal piano fino al fortissimo travolgente, ne fa uno strumento superiore a tutti gli altri. Esso è in grado di dare risonanza a tutti gli ambiti dell'esistenza umana. Le molteplici possibilità dell'organo ci ricordano in qualche modo l'immensità e la magnificenza di Dio.


 

TORNA ALL'INDICE