Nulla di più arduo che l’amore
da Lettera
ad un amico
di R. M. Rilke
Non c’è nulla di più arduo che amarsi. E’ un lavoro,
un lavoro a giornata e i giovani non sono assolutamente preparati a questa difficoltà
dell’amore; di questa relazione estrema e complessa, le convenzioni hanno
tentato di fare un rapporto facile e leggero, le hanno conferito l’apparenza
di essere alla portata di tutti. Non è così.
L’amore è una cosa difficile, più difficile di altre: negli
altri conflitti, infatti, la natura stessa incita a raccogliersi, a concentrarsi
con tutte le proprie forze, mentre l’esaltazione dell’amore incita
ad abbandonarsi completamente.
Le relazioni umane, elemento essenziale della vita, sono, fra tutte, la realtà
più mutevole, la più fluttuante; gli amanti sono proprio quegli
esseri le cui relazioni non conoscono istanti identici.
Relazioni simili possono instaurarsi solo tra esseri estremamente ricchi, già
ordinati, concentrati: possono unire solo due mondi singolari e nel contempo
vasti e profondi.
Persone giovani non possono assicurarsi rapporti di tal genere; ma se comprendono
bene la propria vita, possono innalzarsi lentamente verso quella felicità
e prepararvisi.
Non devono dimenticare, se amano, che sono degli esordienti, degli apprendisti
in amore.
Devono imparare l’amore e come per ogni studio, ci vuole calma, pazienza,
concentrazione.
Chi ama deve cercare di comportarsi come se fosse di fronte ad un grande compito:
sovente restare solo, rientrare in se stesso, concentrarsi, tenersi in pugno
saldamente; deve lavorare, deve diventare qualcosa.