Antica e Nuova Alleanza, immagine e verità, simbolo e realtà

dall’ "Omelia sulla Pasqua" di un antico autore (PG 59, 723-724)


Le cose imperfette e temporanee di un tempo, così come le antiche immagini e i simboli delle cose eterne, erano destinati ad adombrare quella verità, che attualmente si è compiuta. Ora che la verità è divenuta presente, il simbolo deve cederle il posto. Accade come quando, arrivato il re, nessuno trascura il re vivo per inchinarsi ancora davanti ad una sua immagine. Da questo appare chiaro quanto il simbolo sia inferiore alla verità, perché il simbolo ricorda la breve esistenza dei primogeniti giudei, la verità, invece, la vita eterna di tutti gli uomini. Non è gran cosa sfuggire alla morte per breve tempo per colui che è destinato a morire poco dopo, ma è certamente gran cosa sottrarsi del tutto alla morte, come è accaduto a noi per Cristo, per noi sacrificato come nostra Pasqua.


 

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