Affidarsi
Egli
pensa ai suoi bambini che ha messo particolarmente sotto la protezione della
Santa Vergine.
Un
giorno che erano malati.
E
che aveva avuto una grande paura.
E
pensa ancora fremendo a quel giorno.
Che
aveva avuto così paura.
Per
loro e per sé.
Perché
erano malati.
Ne
aveva tremato nella sua carne.
All’idea
soltanto che fossero malati.
Aveva
ben capito che non poteva vivere così.
Con
dei bambini malati.
E
sua moglie che aveva una tale paura.
Così
spaventosamente.
Che
aveva lo sguardo fisso al di dentro e la fronte sbarrata
e
non diceva più una parola.
Come
una bestia che ha male.
Che
tace.
Perché
aveva il cuore serrato.
La
gola strozzata come una donna che viene strozzata.
Il
cuore in una morsa.
La
gola nelle dita; nelle mascelle della morsa.
Sua
moglie che serrava i denti, che serrava le labbra.
E
che parlava raramente e con un’altra voce.
Con
una voce che non era la sua.
Tanto
aveva spaventosamente paura.
E
non voleva dirlo.
Ma
lui, per Dio, era un uomo. Non aveva paura di parlare.
Aveva
perfettamente capito che le cose non potevano andare così.
Non
poteva durare.
Così.
Non
poteva vivere con dei bambini malati.
Allora
aveva fatto un colpo (un colpo d’audacia), ne rideva
ancora
quando ci pensava.
Si
ammirava anche un po’. Ed era anche un po’ il caso. E ne fremeva ancora
Bisogna
dire che era stato piuttosto ardito e che era un colpo
ardito.
Eppure
tutti i cristiani possono fare altrettanto.
Ci
si domanda perfino perché non lo facciano.
Come
si prendono tre bambini da terra e come li si mettono
tutti
e tre.
Insieme.
Contemporaneamente.
Per
divertirsi. Per una specie di gioco.
Nelle
braccia della loro madre e della loro nutrice che ride.
E
dà in esclamazioni.
Perché
gli se ne mettono troppi.
E
non avrà la forza di portarli.
Lui,
ardito come un uomo.
Aveva
preso, con la preghiera aveva preso.
(Bisogna
che Francia, bisogna che cristianità continui.)
I
suoi tre bambini nella malattia, nella miseria in cui giacevano.
E
tranquillamente te li aveva messi.
Con
la preghiera te li aveva messi.
Molto
tranquillamente nelle braccia di colei che è carica di
tutti
i dolori del mondo.
E
che ha già le braccia così cariche.
Perché
il Figlio ha preso tutti i peccati.
Ma
la Madre ha preso tutti i dolori.
Lui
aveva detto, con la preghiera aveva detto: Non
ne posso più.
Non
ci capisco più nulla. Ne ho fin sopra la testa.
Non
voglio saperne più nulla.
La
cosa non mi riguarda.
(Bisogna
che Francia, bisogna che cristianità continui.)
Prendili.
Te li do. Fanne quel che vorrai.
Io
ne ho abbastanza.
Colei
che è stata la madre di Gesù Cristo può ben essere anche la madre di questi
due maschietti e di questa bambina.
Che
sono i fratelli di Gesù Cristo.
E
per i quali Gesù Cristo è venuto al mondo.
Cosa
ti può fare questo. Ne hai tanti altri.
Cosa
ti può fare, uno di più uno di meno.
Hai
avuto il piccolo Gesù. Ne hai avuti tanti altri.
(Voleva
dire nei secoli dei secoli, tutti i bambini degli uomini,
tutti
i fratelli di Gesù, i fratellini, e ne avrà talmente tanti
nei
secoli dei secoli.)...
...E’
perfino curioso che non tutti i cristiani facciano altrettanto.
E’
così semplice.
Non
si pensa mai a ciò che è semplice.
Si
cerca, si cerca, ci si dà da fare, non si pensa mai alla cosa
più
semplice.
Insomma
si è sciocchi, tanto vale dirlo subito....
...E’
il contrario di un uomo che ha ingaggiato i suoi figli in
una
fattoria.
Resta
il proprietario dei suoi figli.
Ed
è il fattore che ne diventa l’affittuario. Il fattore.
Lui
al contrario non vuole più essere che l’affittuario dei suoi
figli.
Non
ne ha più che l’usufrutto.
Ed
è il buon Dio che ne ha la nuda (e la piena) proprietà.
Ma
è un buon proprietario, il buon Dio.
Ammira
come quest’uomo è saggio.
Quest’uomo
che non vuole più essere che il fattore dei suoi
figli.
Quest’uomo
che se ne va, che se ne ritorna a mani vuote.
Perché
Dio non è geloso, né la santa Vergine.
Gli
lasceranno tranquillamente tutto il godimento dei suoi figli.