Mosaico dei palazzi |
Paolo e Sila debbono lasciare Tessalonica di notte, a causa delle difficoltà incontrate. Raggiungono così Berea (che è l'odierna Veria). Qui ricevono buona accoglienza “perché i giudei della sinagoga di Berea erano di più nobili sentimenti di quelli di Tessallonica” (At 17, 10-11). Ma quando lo seppero quelli di Tessalonica, Paolo fu costretto a prendere la via per il mare e a raggiungere Atene.
Mosaico con la caccia al leone |
Nelle vicinanze di Veria si trova Vergina dove sono state riportate alla luce, negli anni 1977-78, alcune tombe reali macedoni. La ricchezza del corredo funebre di una di esse fa ritenere che possa essere quella di Filippo II il Macedone (382-336 a.C.).
Particolare del leone raffigurato nel mosaico |
Più nell'interno gli scavi hanno riportato alla luce la città di Pella, seconda capitale in ordine cronologico, dopo Aigai, della dinastia macedone. Pella fu patria di Filippo il Macedone e di Alessandro Magno (nato nel 356 aC.) ed in essa Euripide vi scrisse alcune fra le sue opere più importanti, fra cui Ifigenia in Aulide e Le Baccanti.
Il sito archeologico |