Sul diavolo.
Meditazione tenuta il 20.11.1998 ad Umm Qays (Gadara, vicino Jerash/Gerasa) in vista del lago di Tiberiade da D.Achille Tronconi su Mc 5, 1-20 durante il pellegrinaggio in Giordania della parrocchia di S.Melania
Intanto giunsero all'altra riva del mare, nella regione dei Geraseni. Come scese dalla barca, gli venne incontro dai sepolcri un uomo posseduto da uno spirito immondo. Egli aveva la sua dimora nei sepolcri e nessuno più riusciva a tenerlo legato neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva sempre spezzato le catene e infranto i ceppi, e nessuno più riusciva a domarlo. Continuamente, notte e giorno, tra i sepolcri e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre. Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi, e urlando a gran voce disse: "Che hai tu in comune con me, Gesù, figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!". Gli diceva infatti: "Esci, spirito immondo, da quest'uomo!". E gli domandò: "Come ti chiami?". "Mi chiamo Legione, gli rispose, perché siamo in molti". E prese a scongiurarlo con insistenza perché non lo cacciasse fuori da quella regione.
Ora c'era là, sul monte, un numeroso branco di porci al pascolo. E gli spiriti lo scongiurarono: "Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi". Glielo permise. E gli spiriti immondi uscirono ed entrarono nei porci e il branco si precipitò dal burrone nel mare. Erano circa duemila e affogarono uno dopo l'altro nel mare. I mandriani allora fuggirono, portarono la notizia in città e nella campagna e la gente si mosse a vedere che cosa fosse accaduto.
Giunti che furono da Gesù, videro l'indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto tutto, spiegarono loro che cosa era accaduto all'indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio. Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo pregava di permettergli di stare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: "Va nella tua casa, dai tuoi, annunzia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ti ha usato". Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decapoli ciò che Gesù gli aveva fatto, e tutti ne erano meravigliati.
Una delle difficoltà nei confronti di Gesù è dato dal fatto che Gesù è venuto a toglierci certi sogni. Lui è venuto a smascherare certi nostri sogni, sogni impulsivi che la nostra carne ha, che noi abbiamo. Noi abbiamo dei sogni! Uno di questi sogni è, per esempio, che il demonio sia una realtà astratta. E' un nostro sogno perché un nemico giorno e notte a fianco non lo vorrebbe nessuno. E' per questo che noi abbiamo il sogno che questo demonio sia una forza, un'entità, uno spiritello, un mito, una parola, un'immagine. E' tutto un nostro sogno e Gesù invece ci dice - il 40% del vangelo ci parla del demonio, il 40% dei vangeli! - ci dice che il demonio esiste, è una persona, è il tuo nemico. E qui cominciamo a vedere il disegno grande, il famoso disegno grande che è facile perdere di vista, quel disegno grande, dove ciò che è in gioco non è soltanto la mia vita con i miei piccoli sbagli o grandi gioie, ma è un gioco ben più grande nel quale io sono inserito. In questo gioco c'è questo protagonista: il nemico. L'opposto, l'oppositore, il rapitore, il padre della menzogna, il signore delle mosche. E questa è una realtà presente, viva, che la nostra carne rifiuta. Ogni tanto ne provo paura, ma sono più spauracchi infantili che realtà teologiche. Ma esiste, ed è presente! Questo non lo dobbiamo dimenticare. Paolo VI in quella bellissima meditazione sul demonio che aveva fatto scalpore in tutto il mondo aveva detto che credere che lui, il diavolo, esiste, fa parte del credo cristiano, non si può non crederlo.
L'altro sogno che viene smascherato è il sogno che il male, o il maligno, possa essere eliminato. Noi ci proviamo sempre. Vedete tutto questo sforzo che sta facendo la tecnica, sta facendo la scienza, sta facendo l'uomo! Tutto quello sforzo mira solo ad una cosa: toglierci il male. Perché il male è contro l'uomo, il male è violenza all'uomo, il male è il nemico, il male è lo scandalo dell'essere. E' uno scandalo il male! Il male, nelle sue diverse forme, è uno scandalo. Ingiustificabile, intollerabile, insopportabile, inspiegabile. E' uno scandalo! Per quanto gli giriamo attorno, per quante siano le parole che usiamo, e le spiegazioni e le letterature che ne produciamo, però rimane comunque qualcosa di assurdo. E' un corpo estraneo in questa creazione. E' un corpo estraneo, per cui non abbiamo gli anticorpi sufficienti. E' un corpo che vive lì, ma non è nostro. Il male non è nostro, è entrato dopo. Ed è entrato a causa del peccato. E allora il nostro grande sogno è che questo male venga eliminato, sparisca, finisca di essere. Il nostro sogno è di ritrovare quei giusti anticorpi che fagocitano questo corpo estraneo e lo sanno definitivamente debellare. Definitivamente! Una bella dose di antibiotici che finisca definitivamente tutto quanto! Saremmo disposti a perdere anche parecchio della nostra vita, purché non ci sia più questo male che significa morte, significa dolore, significa sofferenza, significa guerra, significa ingiustizia. Il male, il male! Ciò che non è conforme alla creazione, ciò che non è conforme all'amore, ciò che non è conforme soprattutto alla storia tra un Padre e dei figli: questo è il male. E questo è un nostro sogno che ci conduce in inganno e Gesù ce lo dimostra qui in questo episodio successo in queste terre dove ci dimostra che il male non si elimina. Il male si sposta. Il male si sposta, va da questo tizio e poi va a finire nei maiali e poi dai maiali, probabilmente, torna a casa sua. Ma il male si sposta, non si elimina. Questo dobbiamo ricordarcelo e quindi dobbiamo tener presente che in questo grande gioco - che poi è il nostro piccolo gioco del quale facciamo parte - in questo grande gioco c'è anche questa lotta con il male. Non cerchiamo di concepire una vita virtuale o un cristianesimo dove non ci sia da lottare con il male e con il male fisico. Un cristiano non si può scandalizzare del male fisico. Il male chiamato morale, ma comunque non fisico, questo male il cristiano lo mette in conto. Mette in conto che c'è questa lotta, dove il male sicuramente è stato vinto nel mistero della morte e della risurrezione di Cristo, ma c'è. Ma perché tutte le volte facciamo finta - tutte le volte che ci troviamo di fronte al male - facciamo finta di non averci pensato più! Ci sorprendiamo tutte le volte, ci scandalizziamo tutte le volte - gente che ha già vissuto 70, 80, 90 anni - di fronte al male è ancora lì che dice: ma come è possibile. Ma cosa hai imparato dalla vita, che vita hai sognato, che non è quella lì! Che cosa ti sei immaginato, che la vita fosse una passeggiata? Questo lo dico non per rimproverare dei cristiani, ma perché è uno di quei segni che dobbiamo dare. Noi non abbiamo delle illusioni, non inseguiamo dei sogni. Gesù ha detto cosa dobbiamo sperare e credere. E allora lasciamo stare questi sogni illusori, questi deliri della nostra carne, lasciamoli da parte definitivamente e cerchiamo di vivere invece con questo criterio.
Terza ed ultima cosa che ci suggerisce il brano del vangelo stasera è invece che cos'è questo male. Una riflessione però che non sia filosofica ma che sia secondo Gesù, nella cifra dell'umano. Questo male ha una caratteristica: è contro. Una definizione senz'altro certa è che questo male è contro, è contro! Prima ancora di essere contro Dio - ma forse non lo è neanche più contro Dio - è certamente contro l'uomo. E' certamente il tentativo che questo uomo non si realizzi, che questo uomo non partecipi al regno. Non credo che ormai il male attenti al regno. E' finito ormai tutto quel venerdì santo, sul calvario, quell'attentato al regno. L'ora si è conclusa lì. Ma l'attentato è nei confronti dei figli, è nei confronti dell'uomo: che non entri nel regno! Ecco: non entri nel regno. Che l'uomo abbia un mucchio di ostacoli! E anche qui, perché scandalizzarsi che quando uno si mette a fare del bene si muova anche il male? State certi che, se arriva il male, i deliri di perfezione, di onnipotenza sono buttati via definitivamente da questo uomo, da questo incontro di Gesù col demonio, incontro costante nel vangelo, perché lì era stata proprio la concentrazione, la lotta finale, quello che cantiamo nella Pasqua: il bene e il male si sono incontrati, hanno duellato.
Allora noi siamo gente che viene dopo il sogno, siamo gente reale. Nei confronti del male non ci facciamo illusioni, non ci illudiamo nei confronti del male, non ci illudiamo nei confronti della nostra debolezza e non ci illudiamo però del fatto che dobbiamo tutti i giorni metterci le armature e lottare finché viene il giorno del Signore, dove finalmente soltanto lì, soltanto lì però, il male sarà rimosso definitivamente. E qui sarà un mistero capire dove finirà. Sarà davvero un mistero - una volta finito il gioco - che cosa ne sarà di questo male, di questo ostacolo, di questo inciampo all'uomo. Di questo essere contro l'uomo, che cosa ne sarà?
Sarà davvero il trionfo di Dio che finalmente ha condotto tutti i suoi figli nella gloria.