S.Salvatore in Chora, endonartece, IV cupola, Cristo ed antenati (clicca per la spiegazione dell'endonartece)
La cupola – quella di destra - ha Cristo al centro e poi, disposti in due cerchi concentrici, nella zona superiore la discendenza da Adamo a Noè (Gen 5), Adamo, Abele, Set, Enos, Kenan, Maalaleèl, Iared, Enoch, Lamech, poi da Noè a Terach, padre di Abramo (Gen 11,10ss), Sem, Iafet, Arpacsad, Peleg, Reu, Serug, Nacor, Terach (vi ho dato i nomi secondo la più comune traduzione di Genesi della CEI, per noi italiani; i nomi sono leggermente diversi in Lc 3,34-38, inoltre alcuni nomi sono omessi), infine i nomi dei tre patriarchi, Abramo, Isacco, Giacobbe. Nella zona inferiore, invece, la discendenza di Giacobbe con i suoi 12 figli (Gen 35,23-26: Ruben, Simeone, Levi, Giuda, Zabulon, Issacar, Dan, Gad, Aser, Neftali, Giuseppe, Beniamino) ed altri antenati.
Notiamo almeno una particolarità, che ci ricorda che siamo in Oriente: è Adamo e non Eva/Maria a schiacciare con il suo piede il serpente, avendo in mano l’albero della vita. Nella versione greca dei LXX non c’è il famoso pronome “illa” della versione di Girolamo, la Vulgata – “lei ti schiaccerà la testa” – che ha portato la tradizione latina a leggere in Gen 3, la profezia di Maria. È la stirpe di Adamo a cui viene annunziata la vittoria sul male (ma certo essa si compirà solo in Maria e nel suo Figlio Unigenito!) ed è così Adamo a lottare con il serpente.
Nell’altra cupola, all’altro estremo dell’endonartece, vediamo invece la discendenza regale di Gesù. Al centro la Madre di Dio, con il suo Bambino e, nella zona superiore, i re della casa di Davide, da Davide a Salatiel (Mt 1,6-12) fino alla distruzione di Gerusalemme: Davide, Salomone, Roboamo, Abia, Asaf, Giosafat, Ioram, Ozia, Ioatam, Acaz, Ezechia, Manasse, Amos, Giosia, Ieconia, Salatiel. Nella zona inferiore sono invece rappresentati coloro che hanno profetizzato e prefigurato l’Incarnazione: Melchisedek, Mosè, Aronne e Cur, Giosuè, Samuele, Anania, Azaria e Misaele, Daniele, Giobbe.
Partendo proprio da questa cupola, possiamo ora seguire nei mosaici delle diverse campate, la storia di Maria:
-l'angelo annuncia ad Anna la nascita, mentre Gioacchino prega solitario (prima campata, lunetta frontale)
-l'abbraccio di Gioacchino ed Anna (sottarco fra la prima e la seconda campata)
-la nascita di Maria (seconda campata, lunetta frontale) e, nel sottarco successivo, i primi passi della Vergine Bambina
-Gioacchino ed Anna abbracciano la Vergine e Maria viene benedetta dai sacerdoti (cupola della seconda campata)
-Maria è introdotta nel Tempio per servire il Signore (cupola della campata centrale)
-Maria riceve nel Tempio il filo rosso da filare (lunetta della campata centrale)
-il sacerdote prega prima di assegnare le dodici verghe (nel sottarco fra la campata centrale e la seconda campata)
-Maria è affidata a Giuseppe (lunetta verso l’esterno della seconda campata)
- Giuseppe conduce Maria in casa propria (nel sottarco, verso l’esterno, fra la prima e la seconda campata)
-annunciazione a Maria al pozzo e poi in casa
- Giuseppe, alla notizia del concepimento, abbandona Maria (lunetta verso l’esterno della prima campata)
Molti episodi sono conosciutissimi anche in Occidente, poiché risalgono a ai vangeli apocrifi (per una presentazione dei vangeli apocrifi, cfr. su questo stesso sito, la sezione Sacra Scrittura (Antico e Nuovo Testamento), in Percorsi tematici. L’antichità rifiutava i vangeli apocrifi che erano eretici, come quelli gnostici, ma faceva uso, anche se solo nell’iconografia e mai nella lettura liturgica, degli altri apocrifi che raccontavano in forma narrativa le vicende meravigliose dell’infanzia di Maria e Gesù, arricchendole di aneddoti miracolistici.
Viene qui descritta innanzitutto la vicenda dei genitori di Maria, Gioacchino ed Anna, la loro sterilità e la loro preghiera per avere un figlio – anche nella Cappella degli Scrovegni di Giotto, a Padova, abbiamo la stessa sequenza narrativa. Segue poi la nascita miracolosa e la vita di Maria bambina nel Tempio e, poi, la storia del matrimonio della Vergine con l’episodio del sorteggio delle verghe che porterà alla designazione di Giuseppe.
Alcuni episodi sono caratteristici della tradizione bizantina come la prima annunciazione a Maria, che avviene al pozzo di Nazareth – la tradizione ortodossa divide in due momenti l’annunciazione, immaginando un primo incontro con l’angelo alla fontana del villaggio ed un secondo nella casa della Madonna.
È tipicamente bizantina la presenza dei primi quattro figli di Giuseppe, nati da un suo primo matrimonio, conclusosi con la morte della moglie e la vedovanza di Giuseppe. È questa la spiegazione orientale ai brani evangelici che fanno riferimento ai fratelli di Gesù. La tradizione latina privilegia, invece, l’interpretazione dell’espressione “fratelli” come semplice designazione dei parenti prossimi di Gesù, come è usuale in molti passi dell’Antico Testamento (ad esempio, Lot, nipote di Abramo, è chiamato “fratello”). Entrambe le tradizioni fanno così salva, con due diverse possibili ricostruzioni, la filiazione unigenita di Maria, affermata dalla fede cristiana.
La spiegazione di San salvatore in Chora è suddivisa, in questa Gallery, in 5 parti:
-<a href="http://www.gliscritti.it/gallery2/v/album_055/turchia+2008+ii+834.jpg.html ">Spiegazione generale della chiesa di S. Salvatore in Chora, del suo nome e della sua iconografia</a>
-<a href="http://www.gliscritti.it/gallery2/v/album_055/Cristo+chora+ton+zonton+e+teodoro+metochite.jpg.html ">Spiegazione sulla figura del Logoteta Teodoro Metochites</a>
-<a href="http://www.gliscritti.it/gallery2/v/album_055/parekklesion+anastasis.jpg.html">Spiegazione del Parekklesion di S. Salvatore in Chora </a>
-<a href="http://www.gliscritti.it/gallery2/v/album_055/turchia+2008+ii+830.jpg.html">Spiegazione dell’esonartece di S. Salvatore in Chora</a>
-spiegazione all'immagine presente.
Le foto seguono l'itinerario di visita suggerito da Gli scritti.
La Gallery è curata dal sito <a href="http://www.gliscritti.it">www.gliscritti.it</a>.