Efeso: basilica di San Giovanni evangelista (clicca sulla foto per leggere sull'evangelista Giovanni)
Al pomeriggio, nella basilica di San Giovanni
Il gruppo è stato innanzitutto invitato ad immaginare Giovanni ed i suoi discepoli nelle vie di Efeso. Non c’è altra rivendicazione da parte di nessuna chiesa antica della duratura presenza giovannea se non ad Efeso e tutti gli studiosi la accettano senza problemi.
Per aiutare a meditare sulla figura dell’evangelista Giovanni, si è fatto un rapido cenno alla questione degli scritti giovannei, che mostrano delle differenze di linguaggio, ma, al contempo, una grande unità (si è fatto riferimento, in particolare a Gv 21, 24: «Questo è il discepolo che rende testimonianza su questi fatti e li ha scritti; e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera», dove è evidente che c’è un “noi”, una “scuola” di discepoli di Giovanni ).
Ci si è soffermati a mostrare come questo non costituisce un problema, dato che ciò che la chiesa afferma con sicurezza è l’ “origine apostolica” del Nuovo Testamento, ed in particolare, dei vangeli, senza pronunciarsi sulla paternità di ogni singolo scritto o versetto. Con il termine “origine apostolica” la Dei Verbum ha voluto affermare che, poiché gli scritti neotestamentari erano proclamati pubblicamente nelle liturgie della chiesa primitiva, non vi è alcun dubbio che se avessero contenuto affermazioni in contrasto con la predicazione che i cristiani avevano ascoltato dalla viva voce degli apostoli e dei loro primi successori sarebbero stati rifiutati. Le prime generazioni cristiane riconoscevano, invece, che ciò che era scritto in quei testi era pienamente conforme alla parola di coloro che avevano vissuto con Gesù.
In particolare, è stato citato un passaggio di un articolo di Albert Vanhoye che dice: «[Nella lettera ai Galati] la fede si fonda sull’affidabilità «del Figlio di Dio che mi ha amato e ha dato se stesso per me». [...] La chiave del mistero viene data da un’altra novità ancora: l’iniziativa travolgente di Cristo è stata una manifestazione di amore. I vangeli sinottici non esplicitano mai questo aspetto. Paolo lo esplicita. Il quarto vangelo vi insiste molto».
Giovanni, esplicitando in maniera chiarissima il tema dell’amore, non cambia i connotati della vita reale di Gesù, ma legge ancora più in profondità questo aspetto che è ovviamente presente anche negli altri vangeli. Forse è proprio per questo che era il “discepolo che Gesù amava”, perché il Signore si rendeva conto di quanto proprio quel discepolo lo capisse in profondità. Anche a noi capita di capire talvolta in profondità alcune persone, i loro desideri, le loro intenzioni profonde, mentre altri si fermano più in superficie.
Si è fatto riferimento alla radicale incomprensione del romanzetto Il Codice da Vinci di Dan Brown, nel quale Gesù non muore per amore, non offre nell’ultima cena la vita prima di donarla sulla croce, ma è, invece, concentrato su tematiche pseudo-matrimoniali!
Sia Giovanni che la Maddalena, invece, insieme a tutti gli apostoli, comprendono di essere dinanzi all’amore di Dio che si manifesta per la prima volta nella storia del mondo come “amore non amato”, come amore che dinanzi al peccato ed al rifiuto dell’uomo ama ancora di più, caricandosi del male del mondo.
Il recente libro di J.Ratzinger-Benedetto XVI indica come, pur nella differenza delle sottolineature, tutti gli scritti neotestamentari concordino sull’essenziale nella presentazione della figura di Gesù. La figliolanza divina del Cristo è affermata, ad esempio, con chiarezza da Giovanni che coglie come l’amore che si manifesta in Gesù è realmente l’amore del Padre che lo ha inviato, ma lo stesso si può dire dell’inno dei Filippesi nel quale Gesù è della stessa natura di Dio e si spoglia della sua gloria per amore. Similmente l’inno di giubilo dei sinottici, che proviene addirittura dalla cosiddetta fonte Q, testimonia che nessuno conosce il Figlio se non il Padre e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.
Sulla radicale incomprensione di Gesù (e di Leonardo!) di Dan Brown, vedi l’articolo
<a href="http://www.gliscritti.it/arte_fede/cenacolo/cenacolo.htm ">Dal Codice da Vinci di Dan Brown ad una più rispettosa lettura iconografica del Cenacolo di Leonardo</a> di Andrea Lonardo.
Sul Gesù storico nel volume di J.Ratzinger-Benedetto XVI, vedi <a href="http://www.gliscritti.it/approf/2008/conferenze/lonardo150208.htm ">Gesù è il Signore </a>di Andrea Lonardo.