Efeso, la parte alta della città: di qui entrò san Paolo nella sua seconda visita alla città (clicca sull'immagine per leggere)
I tappa: subito dopo l’entrata nel sito, sotto l’ombra degli alberi che si trovano a sinistra.
Paolo arriva la seconda volta ad Efeso scendendo dall’altopiano (At 19), cioè entrando dalla porta di Magnesia, la porta superiore della città che è subito fuori l’ingresso odierno del sito, vicino al Ginnasio (nella sua prima venuta ad Efeso Paolo era invece giunto via nave al porto, provenendo da Atene, Corinto –dove aveva incontrato Gallione- e Cencre).
La porta di Magnesia era poco fuori l’attuale ingresso alto del sito, da dove tutti i gruppi cominciano la visita. Si possono aiutare le persone ad immaginare l’arrivo di san Paolo per questa porta e la sua permanenza in Efeso, nella certezza che nei quasi tre anni di permanenza avrà più volte percorso tutte le vie principali della città.
In questa I tappa è stato commentato innanzitutto il passo degli Atti che tratta del battesimo di quegli efesini che erano seguaci di Giovanni Battista e non avevano ancora nemmeno sentito dire che esistesse lo Spirito Santo (At 19, 1-7, con un’attualizzazione sullo Spirito e la vera gioia che manca al cuore dell’uomo e sul significato del termine ‘spirituale’ nella fede cristiana –“per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo”). San Paolo chiama nelle sue lettere lo Spirito Santo ‘lo Spirito del Signore Gesù’.
Si è passati poi brevemente ai versetti che parlano dell’insegnamento dell’apostolo presso la scuola di Tiranno. Infine si è fatto riferimento al brano che racconta dei 7 esorcisti giudei, figli del sacerdote Sceva, che vengono quasi uccisi dallo spirito cattivo perché lo affrontano pronunciando il nome di Cristo, ma senza credere in Lui (At 19, 11-20, con un’attualizzazione sul maligno come colui che è “persona nella forma della non persona”).