Cafarnao, dall'alto, prima della costruzione della nuova chiesa
Sono evidenti, in sequenza, la Sinagoga "bianca", il quartiere abitativo, l'ottagono della chiesa costruita sulla casa di Pietro.
Il nome ebraico di Cafarnao è Kephar Nahum: «villaggio di Nahum» (figura sconosciuta) o «della consolazione». Si trova a nord-ovest della riva del Lago, 210 m sotto il livello del mare a 16 Km da Tiberiade e a 5 Km dal Giordano. Ancora nel 1863 la località era deserta, abitata da pochi beduini, quando il primo archeologo pensò ad una campagna di scavi, fatta solo nel 1866 attorno alla sinagoga (Wilson) e, successivamente, nel 1921-26 dal padre Gaudenzio Orfali. La prima vera campagna di esplorazione fu condotta nel 1968-1984 dai Padri Corbo e Loffreda e portò alla scoperta sensazionale dell’intero villaggio dei tempi di Cristo e della casa di Pietro.
Mai nominato nell’AT, il villaggio di Cafarnao, pur con tracce di occupazione risalenti al XIII secolo, appare abitato solo a partire dal II secolo a.C. quando Erode il Grande divide il suo regno tra i tre figli. Cafarnao diventa città di confine tra Erode Antipa e Filippo; Mt 9,9 ricorda a Cafarnao la presenza di una dogana, segno di una città di frontiera tra i due regni. A partire dal II secolo d.C. Cafarnao appare una fiorente città abitata da Giudei (la bella sinagoga è testimone di questo periodo ed è del IV secolo). Allo stesso tempo è certa a Cafarnao (testimoniata da disegni di croci su alcuni cocci ritrovati da P. Loffreda durante gli scavi) la presenza già dal II secolo di una forte comunità giudeo-cristiana. Alcuni testi della Mishna riportano la maledizione dei rabbini contro questi cristiani chiamati gli "eretici" (minim) di Cafarnao. Questa comunità costruì verso il IV sec. una chiesa, sulla casa di Pietro, che la pellegrina Egeria visitò nel 380 testimoniando che «la casa del Principe degli Apostoli era stata trasformata in chiesa» e annotando che «le sue pareti sono rimaste immutate». Successivamente i bizantini vi costruirono una seconda chiesa nel V sec.: sul luogo della casa di Pietro eressero una chiesa ottagonale visitata dall'anonimo pellegrino di Piacenza nel 570 che ricorda come «la casa del Beato Pietro attualmente è una basilica».
Fu demolita dagli Ebrei nel 614, approfittando della invasione araba per opera di Cosroe. (Nel 629, in seguito alla riconquista dell’imperatore bizantino Eraclio, i cristiani distrussero in cambio la sinagoga). A partire dal 638, con l’occupazione araba, il villaggio declinò rapidamente finché, verso il 10° sec., verrà completamente abbandonato e dimenticato.