Cafarnao: la Sinagoga
La sinagoga.
La sinagoga, nettamente composta da due edifici (la sinagoga vera e propria e una scuola per scribi), è costruita in modo da sovrastare la città, secondo le prescrizioni rabbiniche. Essa dà subito l’impressione di una grandiosità che sembra eccessiva per una borgata di contadini e di pescatori. I suoi resti la fanno datare verso il IV-V sec. d.C.
La ricostruzione della sinagoga, con i resti ritrovati sul posto, fu iniziata da Padre Orfali nel 1921 e fu ripresa in questi ultimi anni dai Padri Corbo e Loffreda. I sondaggi effettuati, a partire dal 1969, sotto alcuni punti del pavimento rivelano tracce di abitazioni private risalenti al primo periodo romano. L’équipe archeologica francescana, continuando instancabilmente i lavori di ricerca nell’intento di ritrovare la sinagoga costruita dal centurione romano (Lc 7,1-10) e frequentata da Gesù, è arrivata ora a questa conclusione: quanto rimane della sinagoga del I sec. è sotto l’attuale del V sec. e si può intravedere il basamento in pietra basaltica lungo le basi dell’attuale. Gli assi di tale muro (sec. I), che tocca i quattro angoli della costruzione attuale (sec. IV-V), si presentano spostati rispetto alla sinagoga il cui ricorso inferiore non lega con esso ma vi si appoggia sopra soltanto. Si deduce che il muro di basalto è anteriore all’attuale sinagoga. I Padri Corbo e Loffreda hanno potuto esplorare la superficie interna e sotterranea recintata e compresa dai detti muri, dove fu scoperto il pavimento della sinagoga primitiva.
La sinagoga del IV sec. era un edificio rettangolare di m 24,40 per 18,65, costruita nello stile greco-romano, con capitelli corinzi. In un secondo tempo, a est della sinagoga, venne costruita anche una scuola con un cortile anch’esso lastricato e circondato da un porticato a colonne doriche.
Nell’interno della sinagoga, alla distanza di circa 4 m dalle pareti ovest, nord, est, corre uno stilobate, che sosteneva un colonnato.
Due linee di banchi di pietra si appoggiano rispettivamente ai muri ovest ed est. Il lato sud, in cui si aprono le tre porte d’ingresso, indicava la direzione verso Gerusalemme: ad essa si rivolgevano gli oranti. Una delle colonne sul fondo a destra porta in greco l’iscrizione dei donatori: «Erode (figlio) di Monimos e Giusto suo figlio insieme con i loro figli costruirono questa colonna». L’altra colonna a sinistra porta iscritta una dedica alla memoria del Padre Gaudenzio Orfali, il primo ricostruttore della sinagoga. Un portale nella parete est mette in comunicazione con l’edificio adiacente. Davanti al lato sud dei due edifici corre un portico largo circa 3 m, a cui si accede per gradini sui lati ovest ed est. Sul lato nord a sinistra (ovest) vi è un locale quadrato in pietre di basalto: forse era l’accesso alla scala che portava ad un eventuale matroneo.